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Trend SEO per il 2017 in pillole

Il 2016 si è ormai concluso: è quindi il momento di tirare un po’ le somme di quanto è accaduto in questo anno e provare a ipotizzare dei trend SEO per il 2017.

Chiaramente lo scopo di questo post non è quello di fornire linee guida precise e inconfutabili su cosa accadrà bensì, sulla base di quello già accaduto, fornire possibili sviluppi per questo periodo appena iniziato.

 

Mobile First

Ormai il web è cambiato in modo considerevole spostando le ricerche sempre più verso il mobile: questo è valido, soprattutto, per alcune ricerche informative, come il meteo, commerciali e locali.

Di fatto, i colossi come Google stanno dando sempre più importanza a questo tipo di ricerche e si battono ormai da diversi anni per rendere le applicazioni web fortemente compatibili con i dispositivi mobili.

Questo, oltre a porre sotto i riflettori la SEO Mobile, fa da apri-pista ad altri trend…

 

Velocità di caricamento

Le differenze tra desktop e mobile possono essere notevoli, anche in presenza di siti responsive. Ecco perché ottimizzare al meglio le prestazioni sia dell’applicazione web che del server (WPO: Web Performance Optimization) per entrambi i dispositivi potrebbe portare miglioramenti sia lato user experience che sulle performance della SEO.

Un sito o progetto web dovrebbe caricare il contenuto in un tempo stimato di circa 3 secondi, fornendo come parte immediatamente navigabile, quella definita “above the fold”. Questo chiaramente permette di fornire risorse più velocemente, riducendo i tempi di attesa e diminuendo sempre di più il gap tra desktop Vs. mobile.

 

AMP: Accellerated Mobile Pages

Come diretta conseguenza di prediligere sempre più le ricerche orientate ai dispositivi mobili e di fornire risorse che abbiano tempi di caricamento veloci, diverse grosse aziende del calibro di Google Inc, W3C etc…, hanno dato vita all’AMP Project.

In breve, AMP è un framework che permette di sviluppare pagine web con un numero di risorse limitate. Infatti, utilizza un sotto-insieme dei tag HTML 5, CSS 3 e Javascript che consentono di caricare più velocemente la risorsa.

Quindi, in questo 2017 è possibile che diventi rilevante non solo per progetti editoriali ma anche per siti commerciali. In questo ultimo caso potrebbe essere più interessante utilizzare le PWA (Progressive Web Application).

 

Rich Snippet e Schema.org

Anche se da diversi anni si è sempre parlato di utilizzare i micro data, passando dal classico mark-up nei tag HTML ad una gestione più immediata e veloce grazie all’utilizzo di Javascript con JSON-LD, ad oggi diventa invece fondamentale utilizzarli, soprattutto nei siti e-commerce, per far comprendere meglio ai motori di ricerca il contenuto della pagina, fornendo informazioni rilevati in modo chiaro e preciso.

Come è anche possibile notare dalle linee guida fornite da Google: https://developers.google.com/search/docs/data-types/products ancora una volta il protagonista è il mobile.

Tra l’altro, per ricerche da dispositivi mobili, Google potrebbe mostrare queste informazioni anche nel suo motore verticale delle immagini (Google immagini).

Esistono molti altri sviluppi che tuttavia sono ancora di evoluzione e test, tra questi citiamo brevemente il:

  • Voice Search – Grazie ai micro data e all’utilizzo di algoritmi di apprendimento vocale sempre più raffinati sarà possibile effettuare molte delle ricerche senza l’ausilio di una classica tastiera ma semplicemente usando la voce. In questo senso, fanno da apri-pista Google Now, Siri e Cortana, giusto per citare i più famosi;
  • Realtà Aumentata e VR (Virtual Reality) – Con l’avanzare della tecnologia e dei dispositivi utilizzabili, anche le ricerche e le interazioni con le piattaforme potrebbero essere influenzate da queste nuove tendenze, tanto per ricordare un esempio Google Glasses, per cui meglio essere preparati;
  • HTTPS e HTTP 2.0 – Maggior attenzione, in termini di sicurezza, viene richiesta soprattutto per quei siti che rientrano in YMYL (Your Money Your Life), ossia che trattano argomenti delicati (come salute, investimenti etc…) che possono influenzare la vita delle persone e che, quindi, devono necessariamente fornire piattaforme adeguate (login sicuri, acquisti protetti etc…). Inoltre da gennaio 2017 il browser Chrome mostrerà una dicitura, accanto all’URL nella barra degli indirizzi, che indica se un sito è sicuro o meno.

 

Ogni passo fino ad ora evidenziato, dunque, porta a considerare il web come un luogo non più ben determinato ma aperto a nuovi approcci ed utilizzi. La strada che si sta tracciando porta sempre più verso un Internet Of Things (Internet delle cose) dove non esiste più il concetto di PC, mobile o altro ma ogni “cosa” potrebbe fungere da catalizzatore per fornire contenuti pronti da utilizzare.

Bisogna sempre essere attenti al cambiamento adeguando la strategia SEO al nuovo, ma soprattutto far sì che sia davvero utile per gli utenti.