Il nuovo anno è ormai iniziato da qualche settimana e vogliamo ritagliarci uno spazio per analizzare insieme ai nostri affezionati lettori le tendenze che caratterizzeranno la SEO per quest’anno e in quelli a venire, concentrandoci in particolare sulle strategie che crediamo si riveleranno efficaci in un mondo sempre più dominato dall’intelligenza artificiale. Iniziamo!
L’IA modificherà l’interazione con il motore di ricerca
La priorità per il 2024 – e presumibilmente per gli anni a venire – appare ormai piuttosto chiara: parliamo ovviamente dell’IA e del suo ruolo sempre più importante all’interno dei servizi e prodotti Google, ma anche all’interno dell’algoritmo stesso. Google la sta infatti impiegando in maniera sempre più estensiva per migliorare la propria comprensione degli intenti di ricerca anche di fronte a un linguaggio naturale molto complesso e ambiguo, cui è comunque in grado di fornire risposte accurate e personalizzate.
Attraverso l’esperienza di ricerca generativa, inoltre, una volta che questa verrà estesa a livello globale Google potrà permettere agli utenti di dialogare direttamente con il motore di ricerca e accedere a contenuti correlati attraverso percorsi estremamente scorrevoli e visivamente accattivanti, con una precisione di risposte mai sperimentata prima.
L’accentramento di informazioni che abbiamo visto aumentare negli ultimi anni diventerà sempre più evidente, specialmente in risposta alle cosiddette “ricerche con zero clic”: quelle cioè dove l’utente, una volta visualizzata l’informazione che gli interessa in SERP, abbandona la navigazione senza proseguire oltre. Molte query informazionali – come le definizioni di vocabolario, le informazioni biografiche o le operazioni di calcolo – rientrano in questo gruppo.
La E-E-A-T sempre al centro
Come esperti SEO, la prospettiva generativa dall’IA non deve però farci pensare a un cambio radicale del nostro modo di pensare i contenuti: la creazione di contenuti di qualità elevata, unici, informativi, scritti secondo i principi di E-E-A-T che da sempre costituiscono l’impalcatura di base del motore di ricerca (anche se la seconda “E” è un’aggiunta del 2022) rimarrà importante nello stesso identico modo.
Di contro, dovremo confrontarci davvero e una volta per tutte con ciò che i nostri utenti desiderano veramente e migliorare la corrispondenza fra intento di ricerca e contenuto: se quello che interessa davvero al nostro utente è visualizzare una risposta sintetica in SERP, ha senso scrivere un articolo di 2.000 parole su quell’argomento? Per alcune keyword, lavorare unicamente in ottica di rich snippet non porterà click diretti al tuo sito, ma lo farà indirettamente migliorando la tua brand awareness.
Per di più, con l’ascesa delle chatbot, degli assistenti intelligenti e della ricerca vocale, diventerà cruciale l’ottimizzazione per query basate su risposte (AEO) attraverso la creazione di contenuti chiari, concisi e diretti che possano essere facilmente compresi dagli algoritmi di IA e citati nelle risposte generate da essi.
Ma all’IA dobbiamo poi pensare anche in termini di opportunità nuove che ci apre rispetto all’ottimizzazione dei processi aziendali, di ricerca e analisi e, sì, anche di produzione dei contenuti nel momento in cui, ad esempio, ci permette di pianificarli in maniera più chiara o transcodificarli rapidamente da un linguaggio espressivo a un altro, il tutto a beneficio degli utenti.
Se la qualità rimane alta – forse più che in passato grazie all’interazione proficua fra creatività umana ed efficienza delle macchine – e se lo scopo di informare esaustivamente e accuratamente l’utente viene preservato, non c’è davvero da discutere sull’opportunità o meno di usare l’IA nel nostro lavoro di SEO. Per di più, la lotta contro i contenuti Spam è diventata parte organica dell’algoritmo di Google e verrà resa sempre più efficace nel far sì che thin content, spam content e fake news rimangano sepolti in fondo alla SERP.
Rammentiamo inoltre ai più scettici dell’IA che, nell’ambito dell’E-E-A-T menzionata prima, expertise ed experience potranno difficilmente essere rimpiazzate dall’IA del 2024 perché questi elementi possono solo essere garantiti da testimonial credibili, da autori con biografie reali (in questo contesto, i dati strutturati di tipo Autore e landing page specifiche per ognuno dei tuoi autori sono strategie di ottimizzazione che ci sentiamo di consigliarti).
Un altro motivo per cui l’IA non può sostituirsi ai SEO in carne e ossa riguarda l’aggiornamento dei contenuti effettuato quando questi diventano obsoleti in modo da preservare le posizioni conquistate con così tanta fatica: una freschezza che al momento attuale l’IA non è in grado di regalarci e che rappresenta invece una delle strategie di ottimizzazione più efficaci di un contenuto testuale insieme alla presenza di un’opinione personale, alla chiarezza e sintesi delle informazioni presentate e alla coesione tematica dell’intero sito.
Sarà anche fondamentale iniziare a puntare molto di più sulle code lunghe, sulle nicchie e la creazione di contenuti molto specifici, ad esempio per query geolocalizzate.
Oltre i contenuti testuali: video e UX
Rimarrà poi essenziale fornire agli utenti un’esperienza di navigazione soddisfacente in termini di architettura delle informazioni e di interlinking, garantendo un’organizzazione dei contenuti logica e chiara e percorsi di navigazione dentro e fuori dal sito che non terminino in vicoli ciechi (404) o, peggio ancora, su contenuti di scarsa qualità. Invece, costruire sitemap HTML può aiutare sia i crawler sia gli esseri umani a trovare tutto il contenuto utile sul tuo sito.
Per quanto riguarda invece i contenuti multimediali, sarà sempre più importante puntare sui video, un formato in costante crescita preferito largamente dagli utenti rispetto a qualsiasi altro tipo di modalità comunicativa. Lo strumento di ricerca delle parole chiave di YouTube può aiutarti a individuare le parole più rilevanti da inserire nel titolo, la descrizione, i tag e i metadati del tuo sito. Come vedi, non c’è niente di completamente nuovo in queste strategie: semplicemente si tratta di puntare sugli elementi che assumeranno più rilevanza nell’ambito dell’evoluzione del motore di ricerca.