Google aggiusta ancora il tiro sui contenuti pubblicati online e aumenta gli strumenti a disposizione dei webmaster per prepararsi all’incombente (ma non troppo) Page Experience Update: ecco le novità in SERP e degli strumenti di Google da non perdere questo mese.
Non solo concerti e viaggi slittano fino a data da destinarsi: anche Google mette in pausa il più temuto dei suoi impegni calendarizzati, il Page Experience Update, che uscirà alla metà di giugno anziché nel mese di maggio. Gli effetti si vedranno inoltre solo dalla fine di agosto: una diluizione che si spiega con la volontà di monitorare gradualmente l’andamento della situazione ed evitare penalizzazioni involontarie dovute a errori di sistema.
Nel frattempo, Google Search Console è stato arricchito con il rapporto “Esperienza con le pagine” che sintetizza tutti i valori presi in esame dal nuovo update: oltre ai Core Web Vitals (CWV), essi comprendono una valutazione riguardante l’usabilità mobile, gli eventuali problemi di sicurezza (compresa l’assenza del protocollo di sicurezza) e la presenza di annunci/pop-up invasivi. Il rapporto sulla Performance è stato inoltre aggiornato dando ai webmaster la possibilità di filtrare le pagine che offrono già una buona esperienza di navigazione.
Un’altra preziosa informazione sul funzionamento di questo rapporto viene da John Mueller, che spiega come, essendo i dati sui Core Web Vitals raccolti e aggiornati ogni 28 giorni, i punteggi mostrati da GSC siano da riferirsi ai 28 giorni precedenti.
Se questo sfasamento comporti anche un ritardo nell’applicazione dei CWV – e dunque negli aggiustamenti di ranking in seguito alle ottimizzazioni apportate al proprio sito – non è chiaro, come nelle migliori tradizioni di Mountain View. Mueller ha in compenso chiarito che i Core Web Vitals non sono il risultato di un crawling di Googlebot, bensì del rapporto sull’esperienza utente di Chrome (CrUX), dunque delle informazioni ottenute, attraverso il browser stesso, da parte degli utenti che hanno espresso la volontà di partecipare alla raccolta dei dati sull’uso del web.
Google alza l’asticella sull’affidabilità dei contenuti che appaiono su Search e Discover
Quella dell’affidabilità dei contenuti accessibili attraverso il motore di ricerca è da sempre un punto d’onore per Google. Dall’inizio della pandemia l’argomento è tornato alla ribalta per vari motivi, uno fra tutti la valanga di fake news che ha sommerso il web negli ultimi mesi, come abbiamo discusso anche nel nostro precedente Digest. Fra le varie misure adottate da Google per contrastare il problema rientra quella di applicare un livello di controllo maggiore sui contenuti di carattere medico – non solo quelli informativi, ma anche quelli con un intento transazionale. Se ti occupi di questo settore, è quindi un buon momento per rispolverare le linee guida di qualità di Google.
Un’altra serie di cambiamenti riguarda invece Discover: Google ha infatti aggiornato le sue policy aggiungendo 5 tipi di contenuti che potrebbero non essere mostrati più su Discover. Uno di questi è la satira, considerata problematica per gli utenti in quanto alcuni di loro potrebbero non essere in grado di distinguere fra realtà e fantasia, specialmente quando il confine è, in base alle loro esperienze, molto labile: tutto sommato, ognuno di noi conosce almeno una persona che almeno una volta abbia preso per serie le “notizie” di Lercio. Prima che si sollevi il solito vespaio di indignati che grida alla censura, però, è bene sottolineare che a ricadere nella categoria satirica e a subire l’esclusione da Discover potrebbero essere anche contenuti non satirici che usano titoli esagerati e praticano la poco nobile arte del clickbaiting.
Bando dunque al sensazionalismo e alle leggerezze che rischiano di mettere a repentaglio la salute di chi effettua ricerche online. Al contempo, Google ha lavorato per fornire in SERP, a chi deciderà di mettersi in viaggio questa estate, informazioni più dettagliate riguardo alle restrizioni e i regolamenti anti-Covid in vigore nei luoghi che intendono visitare. Questa nuova funzione presenterà dettagli riguardo alle regole su quarantene, tamponi, green card etc. e fornirà all’utente aggiornamenti via e-mail in caso ci siano cambiamenti. Sul nuovo Google Travel ogni destinazione sarà corredata di tali informazioni; nella modalità “Viaggio” sarà poi possibile esplorare anche attrazioni minori, piccole città e parchi, aggiungere fermate intermedie e programmare tutti i propri pernottamenti visualizzando tutti gli hotel, i camping e altri tipi di strutture disponibili lungo il percorso.
Una SERP più ricca per chi cerca offerte migliori
Finalmente hai guadagnato un Knowledge Panel in SERP per le ricerche branded, lo spazio che ti spetta di diritto, il biglietto di sola andata per la gloria eterna… e poi arriva Google e ti supera da destra guidando su una ruota sola: è quello che è successo a Darren Shaw di WhiteSpark, che si è ritrovato di fronte a questi simpatici suggerimenti nel Knowledge Panel della sua azienda. In sostanza, Google suggeriva all’interno del box, bene in evidenza per l’utente, alcune alternative alla compagnia di Shaw: i suoi concorrenti, insomma. Al momento quelli di Mountain View hanno sfoderato la loro migliore poker face e ritirato di corsa il poco gradito aggiornamento, che non sembra più emergere in SERP per ricerche analoghe.
Tuttavia questo non sembra essere stato propriamente frutto di un errore, se guardiamo ad altre recenti implementazioni che mostrano la specifica volontà di Google di offrire una sempre più ampia possibilità di scelta a chi compra online (o fa ricerche online prima di acquistare in un negozio fisico). Ne è un esempio la recente introduzione sulle SERP americane di una funzionalità gratuita che permette ai concessionari di mostrare il proprio parco auto su Google Search in modo da permettere ai potenziali acquirenti di esplorarlo e comparare le offerte più velocemente. È possibile segnalare la propria adesione a questo programma compilando il modulo che si trova in questa pagina, aperto non solo ai concessionari USA ma anche a quelli in tutto il resto del mondo: una buona opportunità per aumentare la propria visibilità e ottenere lead qualificati. Accettando, ovviamente, anche i rischi del mestiere: essere battuti dalla concorrenza.