Mese ricco di novità, quello appena iniziato, con una serie di rollout che promettono SERP molto ballerine. Leggi il nostro articolo per scoprire tutto quello che c’è da sapere di nuovo sulla ricerca organica!
Spam Update: occhio ai link in uscita e in entrata al sito
Il 23 giugno è stato rilasciato un aggiornamento dell’algoritmo di Google finalizzato a combattere il più antico nemico del motore di ricerca: lo spam. La dichiarazione d’intenti, in pieno stile Mountain View, è come sempre vaga: ci si limita infatti a ribadire la volontà di mantenere alta la qualità dei risultati di ricerca, arginare il phishing, i malware e le truffe di vario tipo messe in atto sul web.
C’è però un dettaglio da non sottovalutare ed è la nota emanata da Google stessa in cui si analizza la crescita fuori scala verificatasi nell’ultimo anno dello spam inserito forzosamente dagli hacker su siti che invece seguono perfettamente le linee guida di qualità. Ignari delle proprie vulnerabilità, i proprietari di questi siti potrebbero ritrovarsi di fronte a un calo improvviso nel ranking nei prossimi giorni come effetto del rollout dello Spam Update.
A questo proposito vale la pena ricordare l’importanza di controllare con regolarità i propri link in entrata e in uscita dal sito in modo da individuare tempestivamente attività sospette che possano esservi in corso a nostra insaputa. A maggior ragione perché un dominio con la “fedina penale” sporcata dallo spam faticherà sempre a emergere in SERP, tanto che se un altro sito con un punteggio di qualità più alto dovesse rubarne i contenuti potrebbe posizionarsi meglio su Google per quegli stessi contenuti.
Nel frattempo, comunque, Google sta sperimentando nuovi modi per privilegiare in SERP i risultati più affidabili. Nello specifico, si tratta di “allenare” l’algoritmo a riconoscere quando un argomento – specialmente se si tratta di qualcosa di nuovo e in tendenza – è in rapida evoluzione e potrebbe non essere supportato da una quantità adeguata di fonti autorevoli che garantiscano l’accuratezza e veridicità di quella notizia. In questi casi, SERP sta cominciando a mostrare un avviso con cui notifica all’utente la scarsità di fonti affidabili. L’avviso ha lo scopo di interrompere la navigazione degli utenti e, si spera, renderli più critici nei confronti delle informazioni visualizzate sul web. Attualmente in beta sulla ricerca statunitense, l’avviso ha questo aspetto:
Gli annunci a pagamento sembrano invece viaggiare su un binario parallelo, se è vero che circa il 48% dei Google Ads, come afferma una recente ricerca, viene pubblicato su siti di fake news, a meno che gli inserzionisti non prestino estrema attenzione alle liste delle esclusioni.
Page Experience Update dentro, cookie di terze parti fuori
Altro impatto importante per il ranking viene questo mese dal rollout del Page Experience Update, cominciato agli inizi di giugno e ufficialmente terminato il primo giorno di luglio. Il primo effetto visibile è la presenza di pagine non AMP nel carosello di Google News: la barriera era già stata sfondata lo scorso maggio, quando Google aveva cominciato a mostrare in questo spazio notizie relative al Covid estrapolandole da testate locali. Adesso, tuttavia, il veto alle pagine non AMP è caduto per tutti i tipi di contenuti: approfondiremo questo tema nel prossimo post in evidenza sul nostro blog.
Rimandato invece al 2023 il blocco ai cookie di terze parti. Dopo la recente querelle fra Google e Amazon e in seguito alle preoccupazioni espresse dagli inserzionisti, Mountain View ha annunciato di voler prolungare la fase di testing fino a fine 2022. Nell’attesa, è consigliabile cominciare a dare un’occhiata alle soluzioni alternative da applicare una volta che i cookie di terze parti verranno dismessi.
Effetto MUM: primi spunti di riflessione
Per chi si chiedesse che fine ha fatto MUM, è vivo e lotta insieme a noi. La sua prima applicazione sulla ricerca riguarda i vaccini anti-Covid e le ricerche ad essi correlate. Grazie a MUM, Google è in grado di identificare oltre 800 variabili dei nomi dei vaccini in più di 50 lingue nell’arco di pochi secondi, cosa che in precedenza avrebbe richiesto centinaia di ore umane di lavoro. Lo scopo ultimo è quello di fornire informazioni puntuali e di qualità agli utenti Google di tutto il mondo.
Considerando che il Multitask Unified Model è in grado di estrapolare risposte complesse da contenuti scritti in lingue diverse e condensare in un unico risultato di ricerca contenuti di tipo diverso (testo, immagine, video), la paura dei SEO di rimanere presto senza lavoro non è affatto banale. Nell’ottica MUM, infatti, la pura ottimizzazione per keyword perderà molto probabilmente di peso. John Mueller però rassicura dicendo che ci sarà sempre bisogno della SEO, anche se le sue modalità cambieranno forma. Come e quando ancora non è dato sapere. Ma puoi leggere questo thread su Reddit per cominciare a farti a venire un po’ di ansia.
Le altre novità del mese della ricerca organica
Concludiamo il Digest di luglio presentando in breve gli altri aggiornamenti del motore di ricerca:
- È in fase di rollout una limitazione dei risultati FAQ in SERP: attualmente, sulla ricerca statunitense sono stati ridotti da 10 a 2.
- I Google Search Console Insights sono finalmente usciti dalla fase di beta: per chi non li conoscesse, gli Insights permettono di visualizzare, sia da desktop sia da app (attualmente solo iOS, in futuro anche Android) i dati relativi ai contenuti più performanti del proprio sito e al comportamento degli utenti sul web, unendo i suggerimenti di GSC e Google Analytics.
- Aggiornata la documentazione relativa alle best practice SEO per i video e su come ottimizzarli per SafeSearch: in particolare, si raccomanda di isolare i contenuti per adulti su un sottodominio per evitare che il proprio sito sia filtrato per intero da SafeSearch.
Al prossimo mese per le novità SEO!