La primavera ha portato un vento di cambiamenti in casa Microsoft, che sta vivendo un periodo d’oro grazie al successo riscosso con la nuova versione AI-powered di Bing. E mentre aumentano le possibilità di monetizzazione per gli inserzionisti, Microsoft così come Google continuano a lavorare per rendere le rispettive piattaforme pubblicitarie sempre più efficienti. Vediamo in questo Digest le principali novità di marzo per quanto riguarda la ricerca a pagamento.
Microsoft Advertising: annunci local e altre novità
Diverse le novità sul fronte Microsoft questo mese: la principale riguarda l’aggiunta degli annunci di ricerca locale su Microsoft Advertising. Si aprono così nuove interessanti opportunità per gli inserzionisti interessati a promuovere esercizi commerciali con una ben definita presenza geografica e aiutarli a distinguersi dai propri concorrenti nella stessa area di riferimento.
Tramite gli annunci di ricerca locale, infatti, un negozio potrà acquisire maggiore prominenza nei risultati di ricerca classici di Bing e su Bing Maps. All’interno di questo formato di annunci, con il quale Bing si allinea finalmente alle funzionalità già proposte da Google, saranno presenti informazioni come l’indirizzo del negozio, il numero di telefono e gli orari, oltre a una funzionalità che consente di ricevere indicazioni stradali per raggiungere facilmente il punto vendita.
Per usufruire di questo formato di annunci è necessario impostare, sul proprio account Microsoft Advertising, le estensioni di località. In aggiunta agli annunci local per Bing, questo mese Microsoft ha rilasciato altri aggiornamenti che riguardano gli inserzionisti: innanzitutto, ha introdotto uno strumento per impostare il tracciamento di conversioni personalizzate che non richiede la modifica del codice del sito ma si basa sul monitoraggio di eventi all’interno degli UET.
Nello spirito delle pulizie di primavera, Microsoft ha poi introdotto una nuova opzione che permette di rimuovere i tag UET non utilizzati, duplicati od obsoleti. Altra novità interessante riguarda la possibilità di creare adesso pubblici personalizzati combinando liste appartenenti a tipi di pubblici diversi – Customer Match, Custom Audience, Remarketing e Dynamic Remarketing – laddove prima era solamente consentito combinare liste di tipo analogo, nello specifico Customer Match o Custom Audience.
Come sta (già) cambiando Bing Chat
Come accennavamo in apertura all’articolo, la platea di utilizzatori di Bing sta crescendo sempre di più. Non poteva quindi tardare, da parte dell’azienda, la decisione di provare a monetizzare anche porzioni dei suoi servizi che erano finora rimaste esenti da pubblicità. Parliamo di Bing Chat che, con il suo servizio chatbot basato su intelligenza artificiale, accentra su di sé ogni giorno più utilizzatori.
Le implementazioni a cui Microsoft ha pensato per monetizzare maggiormente questa nuova esperienza di ricerca includono:
- Annunci all’interno delle chat i cui proventi verranno (equamente?) suddivisi con i partner i cui contenuti abbiano incentivato l’utente a utilizzare Bing Chat;
- Funzionalità hover, su questi stessi annunci, che permetterà di visualizzare l’anteprima di ulteriori contenuti/link da parte dello stesso publisher, auspicabilmente aumentando il coinvolgimento degli utenti e aumentando il traffico verso il sito del publisher;
- Informazioni legate ai contenuti di Microsoft Start inserite lateralmente alle risposte fornite da Bing Chat in modo da fornire ulteriori possibilità di aumentare il traffico web verso il proprio sito.
Per quanto ancora in fase di elaborazione e testing, queste nuove funzionalità promettono di migliorare le opportunità di revenue e coinvolgimento dei partner che decideranno di sfruttarle.
Semplificazioni in vista per Google Ads
Terminiamo il nostro Digest con qualche informazione riguardante Google che ha deciso di semplificare, in un prossimo futuro, la creazione di pubblici personalizzati su Ads. Tramite una nuova funzionalità sarà infatti possibile accedere allo strumento di creazione pubblici di GA4 direttamente dall’interfaccia di Google Ads, evitando così di dover uscire dalla piattaforma.
Lo scopo dichiarato è quello di rendere più efficiente e rapido il processo, avere una visuale completa di tutto il ciclo di conversione e dei modi in cui gli utenti interagiscono con i diversi aspetti di una campagna pubblicitaria. L’integrazione permetterà inoltre di importare le conversioni da Analytics ad Ads e sfruttare questi dati per affinare le campagne di remarketing.
Per usufruire della funzionalità sarà indispensabile collegare l’account di Google Ads alla relativa proprietà di Google Analytics. L’amministratore di GA4 potrà assegnare livelli di permesso diversi su Google Ads (Amministratore, Standard, Sola lettura) che comporteranno la possibilità o meno di creare pubblici su Analytics attraverso l’interfaccia di Ads.