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Perchè il mio sito internet non converte?

Partendo da un dato statistico, pare che Il 78% dei marketer si dichiara insoddisfatto dei risultati di conversione del proprio sito Internet (fonte: eConsultancy 2017). Cosa significa questo? Fondamentalmente che, nonostante ormai la maggioranza delle aziende – trasversalmente per settore e dimensioni – sia ben consapevole dell’importanza cruciale del web marketing e investa, quindi, budget considerevoli per il proprio business online, i risultati non sono ancora commisurati all’effort economico.

La motivazione potrebbe stare proprio lì, sulla parola “conversione”, lo snodo cruciale di ogni player digitale. Il perché – o almeno, uno dei perché più tipici e cruciali – ce lo spiega Pro Web Consulting, società di consulenza digital: parliamo, appunto, di Conversion Rate Optimization.

CRO is the new “elephant in the room”

Una comune espressione idiomatica inglese è definire qualcosa “the elephant in the room”: alla lettera, un elefante in una stanza, inteso come una problematica abnorme e francamente evidente, ma che i più sembrano ignorare o far finta di non vedere.

Le criticità legate al processo di conversione di un sito o app spesso assumono davvero dimensioni elefantiache… salvo non essere prese in considerazione da chi si occupa della digital strategy dell’azienda in questione. Perché? Forse perché sembra più semplice e immediato continuare a investire migliaia e migliaia di euro in advertising online, invece di fare una riflessione più approfondita sullo stato di usabilità delle proprie property digitali.

In due parole, la Conversion Rate Optimization è proprio questo: una sorta di scienza alchemica che mescola moltissimi elementi, che contribuiscono alla User Experience – design, usabilità, copy, comunicazione visiva, interazione, performance. Una disciplina, quindi, totalmente data-driven, che mira a migliorare le performance del sito in ottica di vendita (se è un e-commerce) o per qualsiasi altro obiettivo di marketing.

Come funziona la CRO

Tutto parte dai dati: raccogliamo dati quantitativi e qualitativi sul customer journey, in modo da comprendere qual è o quali sono i punti deboli del processo, quelli in cui l’utente si sente abbandonato o non comprende come proseguire nella navigazione.

Questi insight vengono poi vagliati e integrati attraverso un’approfondita analisi di tipo euristico, che tiene in considerazione tutte le principali best practice del settore in e le verifica – per il sito in oggetto – con un approccio empirico.

La bontà di ogni implementazione viene, infatti, indagata tramite A/B testing o multivariate testing, così da rendere definitiva solo la modifica che ha portato un miglioramento realmente misurabile.

Risultati possibili

Questo iter permette di aumentare continuativamente ed esponenzialmente l’efficacia del sito e i risultati portati. Si stima che investire in CRO significhi migliorare l’efficienza del proprio budget di digital marketing, triplicando mediamente i risultati di conversione, a parità di budget investito.