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Digest SEA: le piattaforme social si fanno più aggressive

Nel Digest SEA di questo mese facciamo una panoramica di tutte le novità che riguardano l’esperienza di acquisto online e i modi trovati sia dai motori di ricerca emergenti, come Perplexity, sia dai social media per aumentare le proprie revenue. Traine ispirazione per la tua digital strategy!

Perplexity Shopping sfrutta l’AI per migliorare l’esperienza d’acquisto

Apriamo il Digest con una notizia bomba per quanto riguarda Perplexity, che finalmente ha deciso di unirsi al mercato dei motori di ricerca con un nuovo tipo di esperienza di ricerca di tipo Shopping alimentata dall’intelligenza artificiale. In che modo questo nuovo motore di ricerca Shopping rappresenta un’idea innovativa nel suo genere? Sono almeno tre gli elementi di novità:

  • La semplicità con cui si svolge il processo di navigazione: l’utente non è più costretto a perdere minuti preziosi saltando da una scheda del browser all’altra, ma riceve consigli personalizzati da Perplexity sui prodotti da acquistare;
  • La trasparenza dei risultati, proposti sulla base di valutazioni neutrali dell’algoritmo ed epurati dai risultati a pagamento;
  • La convenienza delle proposte: l’intelligenza artificiale non si limita a trovare il “best fit” per l’utente che cerca un determinato prodotto, ma individua anche l’opzione più conveniente, privilegiando, ad esempio, i prodotti/shop sui quali sia offerta la spedizione gratuita.

Finalmente Google Shopping si trova davanti a un concorrente con reali possibilità di batterlo grazie a un approccio chiaramente più avanzato dal punto di vista tecnologico e dunque capace di intercettare e soddisfare meglio i bisogni degli utenti. Insieme a SearchGPT, il motore di ricerca di Perplexity è sicuramente uno dei competitor più preoccupanti per il gigante di Mountain View al momento attuale.

Eliminare gli annunci su Facebook e Instagram costerà di meno

Negli ultimi tempi, se hai fatto accesso a Instagram e/o Facebook ti sarà stato chiesto se volessi continuare a usare la versione gratuita delle due app, scegliendo se attivare o meno la personalizzazione degli annunci (true story: un’amica vegetariana che l’ha disattivata adesso vede continuamente annunci di ristoranti specializzati in carne), oppure se preferissi optare per una versione a pagamento senza annunci.

Queste novità scaturiscono dalle modifiche intervenute nel GDPR e nel DMA; la possibilità di disattivare la personalizzazione degli annunci, nello specifico, origina dalla volontà di far scegliere agli utenti se fornire più o meno dati a Meta: con questa opzione, infatti, gli annunci vengono mostrati solo sulla base di dati di contesto, ossia ciò che l’utente visualizza durante la sessione attiva di Facebook/Instagram e poche altre informazioni (età, genere, posizione geografica, interazione con gli annunci).

Ovviamente – come nel caso della mia amica vegetariana – questo può risultare in annunci meno rilevanti per l’utente, che peraltro nella nuova versione dell’app diventano pure unskippable; e tutto questo, oltre che per chi vede gli annunci, è un problema anche (soprattutto) per chi ci investe allo scopo di promuovere la propria attività online.

Sta dunque nell’interesse di Meta spingere gli utenti ad acquistare gli abbonamenti, onde evitare che aziende di ogni dimensione – ma soprattutto quelle piccole, che offrono una revenue non indifferente alla piattaforma – fuggano in massa da Instagram e trovino canali più redditizi di autopromozione.

Non stupisce dunque che Meta abbia recentemente deciso di abbassare, quasi dimezzandole, le tariffe degli abbonamenti alle app: da qualche settimana, infatti, il prezzo degli abbonamenti mensili è passato dai 9.99€ ai 5.99 per la versione web e da 12.99€ a 7.99€ per la versione iOS/Android. Se già stavi pagando un abbonamento non dovrai fare niente: la cifra scalata dal tuo metodo di pagamento si ridurrà automaticamente. Se invece hai optato per la versione gratuita, aspettati di vedere nell’app un sollecito ad abbonarti con il nuovo, più conveniente tariffario.

TikTok mira ad aumentare lo shopping in-stream

TikTok sta sperimentando modi più semplici per permettere ai propri utenti di inserire link affiliati nei contenuti e guadagnare le relative commissioni. Contrariamente a quanto previsto in origine, infatti, TikTok permetterà l’inserimento dei link nelle caption, link che appariranno in alto al flusso dei commenti. Cliccando sul link, gli utenti finiranno direttamente sulle pagine prodotto collegate: in questo modo, la piattaforma mira ad aumentare il traffico diretto verso le pagine prodotto e le conversioni per i brand che utilizzano TikTok per promuoversi online.

Potranno essere inclusi solo link verso partner selezionati (ad es. Amazon, Expedia, Rakuten, Temu e altri), ma la selezione è piuttosto ampia da dischiudere importanti possibilità di revenue per le aziende che decidono di appoggiarsi a questa rete.

Introducendo link diretti ai prodotti nei commenti dei video, TikTok punta chiaramente a espandere lo shopping in-stream. Questo passo rafforza le sue iniziative di affiliazione, come il Creator Marketplace, e semplifica la connessione tra brand e creator. Tuttavia, il sistema potrebbe comportare rischi per i marchi, poiché non c’è la possibilità di vagliare e approvare preventivamente i contenuti.

Sveva Coltellacci Head of Online Adv