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Google Update di marzo 2024: implicazioni e conseguenze

Dopo i roll-out di agosto, settembre e ottobre e l’ultimo core update di novembre 2023, Google ha annunciato all’inizio di marzo il suo primo aggiornamento del 2024, mirato a combattere sia contenuti di bassa qualità che strategie di spam.

Google sta perseguendo il suo impegno di generare una SERP written by people for people con il suo sistema di Helpful Content, anziché presentare una pagina dei risultati di ricerca piena di contenuti il cui unico scopo è generare traffico. Pertanto, i due update che andremo ad approfondire oggi rappresentano un’evoluzione nel modo in cui il motore di ricerca identifica i contenuti utili e gestisce nuove forme di spam.

Google Core Update di marzo in breve

  • Google sta migliorando il suo algoritmo per mostrare risultati di ricerca sempre più utili alle persone (e non a Googlebot). Proprio come con RankBrain, Google utilizzerà sempre più modelli di AI per classificare i contenuti e identificare informazioni affidabili;
  • Sono state adottate nuove politiche antispam per penalizzare siti che realizzano strategie di creazione di contenuti di scarsa qualità su larga scala o che fanno uso illecito dell’autorità di domini terzi e domini scaduti;
  • Il roll-out del core update di marzo potrebbe richiedere fino a un mese, in quanto questo aggiornamento è più complesso rispetto al solito. Google ha apportato modifiche a più core system e questo comporterà maggiori fluttuazioni nei ranking durante l’aggiornamento. Lo spam update potrebbe necessitare di due settimane di roll-out.

Evoluzione dell’Helpful Content System

L’Helpful Content System che ormai abbiamo imparato a conoscere da metà 2022, si migliora e diventa parte integrante del core update system di Google. Il motore di ricerca ha annunciato di aver perfezionato questo sistema di ranking e ora, grazie all’utilizzo di diversi segnali e metodologie come l’AI, sarà maggiormente in grado di comprendere se una pagina web presenta informazioni utili per l’utente e una buona user experience, o se è stata creata con l’unico scopo di scalare i posizionamenti.

Inoltre, secondo le assunzioni di Google stesso, grazie a queste ottimizzazioni e alle azioni messe in piedi in passato, l’Helpful Content sarà in grado di diminuire del 40% i contenuti non originali e scadenti.
La qualità di un contenuto è un tema che viene spesso sottolineato da Google e, in un recente podcast, John Muller e Gary Illyes hanno specificato come proprio questa metrica sia un fattore critico che influenza il crawling, l’indicizzazione e di conseguenza il ranking. Qui i due Analyst hanno spiegato come il crawler del motore di ricerca utilizzi parametri di qualità per dare priorità alle URL da scansionare. Sebbene la qualità influisca sul modo in cui il motore di ricerca effettua il crawling e l’indicizzazione delle pagine, non equivale necessariamente a un posizionamento più elevato. Tuttavia, creare contenuti che sono di qualità, utili e originali è la chiave per posizionarsi bene sulle SERP, considerando sempre gli altri fattori di ranking SEO che definiscono la salute e ottimizzazione di un sito.

Penalizzazione di strategie spam

Oltre a migliorare i suoi algoritmi di ranking basati su l’originalità del contenuto, Google ha ridefinito le sue politiche di spam concentrandosi su queste aree principali:

  • intercettare strategie di creazione contenuti scadenti su scala;
  • l’abuso dell’autorità di domini terzi e domini scaduti per manipolare le SERP.

Generazione di contenuti di massa

Google definisce “generazione di contenuti su scala” i testi creati attraverso tecniche di automatizzazione per pubblicare un alto numero di informazioni in poco tempo e senza alcuna utilità per l’utente. Questo punto fa nascere nuovamente il dibattito su “è quindi corretto utilizzare l’AI per la scrittura dei contenuti?”. A questo proposito, Google torna a sottolineare come il problema non risieda della creazione di articoli tramite supporto di intelligenza artificiale ma la finalità con cui lo si fa.

Uso illecito di domini scaduti

Con la pratica di abuso di domini scaduti Google si riferisce all’acquisto di domini che non sono stati rinnovati con l’intenzione di usarli per migliorare la propria visibilità sui motori di ricerca mediante la pubblicazione di contenuti di bassa qualità, sfruttando l’autorevolezza precedentemente ottenuta da quei domini.
Inoltre, questo può ingannare gli utenti facendo loro credere che i nuovi contenuti diffusi appartengano al sito preesistente e, per questi motivi, questa pratica è ora considerata spam.

L’abuso della reputazione di un sito

Nel mondo della SEO, l’adozione di pratiche di abuso della reputazione di un sito vengono spesso definite come “parasite SEO”. In altre parole,  stiamo parlando di pubblicazione di contenuti su siti web esterni autorevoli con l’obiettivo di sfruttare la forza del loro dominio per posizionarsi meglio nei risultati dei motori di ricerca, per parole chiave mirate. Queste azioni possono implicare l’utilizzo di forum come Quora e LinkedIn, oppure tattiche offsite.

Google chiarisce che il contenuto di terze parti prodotto principalmente per scopi di posizionamento e senza un’attenta supervisione del proprietario del sito è considerato spam, in quanto può risultare fuorviante per il lettore usuale del dominio che si aspetta uno standard qualitativo differente.

Anche in questo caso, è importante sottolineare come Google non condanni totalmente questa strategia. La politica si applica solo ai contenuti ospitati senza una stretta supervisione e con l’intenzione di manipolare i risultati di ricerca. Rispetto a questo punto, Google sta dichiarando in anticipo le sue intenzioni per dare tempo ai domini di prepararsi (questa ottimizzazione verrà rilasciata il 5 maggio 2024).

Come valutare l’impatto del core update di marzo sul proprio sito?

Per valutare l’impatto dell’update sul proprio sito è consigliato non apportare modifiche sostanziali finché l’aggiornamento non ha completato il suo roll-out, così da essere certi che potenziali fluttuazioni  in negativo siano da associarsi a penalizzazioni da parte di Google.

Dalle indicazioni suggerite, l’ottimizzazione dell’Helpful Content impatterà non tanto a livello di dominio, quando a livello di singola URL, permettendo così di capire quale delle pagine di un sito non offre un contenuto utile e originale. Nel caso in cui questo dovesse avvenire, sarà necessario rielaborare i propri contenuti in ottica di utilità, attendibilità e orientamento all’utente seguendo le linee guida di Google.

Rispetto allo Spam Update, e in particolare all’abuso di reputazione del sito, nel caso in cui il proprio dominio ospiti contenuti di terze parti per cui non c’è stato un controllo accurato delle informazioni, il consiglio è quello di mettere in no index le URL in analisi, al fine di non essere colpiti dalle politiche di spam. In futuro, sarà necessario valutare sempre le informazioni fornite da fonti esterne e pubblicate sul proprio dominio, per mantenere standard alti di qualità del contenuto.

Conclusioni

La nuova combo core update + spam update di Google avrà sicuramente impatti considerevoli sulle SERP e sarà interessante vedere se effettivamente il motore di ricerca sarà in grado di diminuire del 40% i contenuti spam ora presenti sul web.

Quello che è certo è che Google sta cercando di spingere i domini a cambiare proattivamente il loro comportamento nella direzione suggerita, invece che correggere gli errori una volta che ne vengono impattati negativamente. Lo notiamo con l’annuncio anticipato delle metriche dei Core Web Vitals e ora con lo Spam Update che avrà inizio a maggio.

FAQ sul Google Core Update di marzo

Google penalizzerà i siti di nicchia?

Rispetto alla penalizzazione di contenuti non qualitativi, Google specifica che questo potrebbe includere domini che sono stati creati con lo scopo di rispondere a specifiche query da parte degli utenti. È quindi sbagliato creare contenuti in base a quelli che sono i volumi di ricerca di specifici termini di ricerca? La risposta è no. Anche in questo caso è importante separare i siti che adoperano strategie di keyword stuffing, con un nome a dominio uguale alla keyword di ricerca specifica dai siti di nicchia topici, i quali utilizzano correttamente come base di partenza un dataset di keyword con una certa rilevanza di ricerca, per fornire all’utente finale un contenuto informativo che rispetti gli standard di qualità di Google.

E per quanto riguarda l’acquisizione e la fusione di siti?

Nel caso in cui un dominio dismesso venga acquisito o fuso con un altro dominio, l’autorevolezza che quel dominio ha acquisito nel tempo continuerà in parte a portare vantaggio al nuovo sito. Per evitare una potenziale penalizzazione dovuta alle nuove policy di spam quello che è davvero importante sarà l’attinenza di topic tra quello per cui il dominio era utilizzato in precedenza e quello per cui è utilizzato ora. Al contrario, la pratica di reindirizzamento con 301 di pagine del vecchio sito al nuovo sito potrebbe risultare un problema, nel caso di mancata rilevanza tra i due.

Come fa Google a definire ciò che è di valore per l’utente?

Questa è sicuramente una domanda a cui Google non offre mai una risposta esauriente e ben definita, ma possiamo basarci su quello che viene da sempre ribadito: ogni contenuto su una pagina web svolge un compito, ovvero quello di rispondere alla query dell’utente. Se quella pagina non risponde a quell’obiettivo, allora non è un contenuto utile. Allo stesso tempo, deve fornire un valore aggiunto rispetto a un contenuto già esiste sul web. Se la propria pagina web non soddisfa le metriche citate sopra, potrebbe essere penalizzato da Google.

Lorena Di Meo SEO Specialist