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Digest Online Ads: strumenti di IA in crescita

Nel Digest di questo mese dedicato agli inserzionisti la parola chiave è intelligenza artificiale: sono infatti sempre di più gli strumenti basati sul machine learning che possono migliorare l’efficacia delle campagne pubblicitarie online. Scopriamo qualche curiosità sulla correlazione tra IA e LinkedIn, Amazon, TikTok e YouTube!

LinkedIn introduce gli UTM dinamici per il tracciamento

La prima novità riguarda LinkedIn e il nuovo metodo di tracciamento delle campagne privo di cookie di terze parti: si tratta degli UTM dinamici, disponibili globalmente per gli utenti della piattaforma a partire dalla fine di marzo, che semplificano il processo di aggiunta di elementi di tracciamento personalizzati agli URL di campagna migliorando l’accuratezza del monitoraggio. I parametri UTM dinamici non vengono più creati manualmente dall’utente, ma prodotti automaticamente.

Gli UTM permettono di monitorare le prestazioni delle campagne senza utilizzare cookie di terze parti o indirizzi IP; la loro automatizzazione consente di ridurre le tempistiche di set-up, così come gli errori umani. Nel nuovo sistema introdotto da LinkedIn è possibile optare sia per URL statici sia per URL dinamici; in entrambi i casi dovrai impostare una chiave e un valore per i parametri supportati, con una “grammatica” diversa per i due – si usa infatti solo il segno “=” per separare chiave e valore nei parametri statici (ad es. utm_source=linkedin), mentre nei parametri dinamici il valore, espresso in lettere maiuscole, è preceduto e seguito da una doppia parentesi graffa aperta e chiusa (ad es. campaign_id={{CAMPAIGN_ID}}).

Trovi qui la guida completa per impostare i tuoi UTM dinamici.

Marketing su Amazon: le strategie per il 2024

Lo stradominio di Amazon nel commercio al dettaglio non è destinato a finire presto. Per questo, se vendi su Amazon, devi assicurarti di aver messo in campo le strategie di marketing più efficaci. Alla base di tutto, nel 2024 come negli anni scorsi, c’è sempre lo stesso principio: bisogna avere chiari quali siano i selling point e la Unique Value Proposition del proprio prodotto, valutare la sua competitività in termini di prezzo rispetto alla concorrenza e tradurre tutto questo in copy e contenuti multimediali di effetto.

Una volta ottimizzati questi elementi di base, ecco una roadmap che puoi seguire per ottimizzare la tua presenza su Amazon nel 2024:

  • Aumenta la rilevanza delle parole chiave: l’integrazione dell’intelligenza artificiale e del machine learning nell’algoritmo ha reso Amazon più efficiente nella selezione dei prodotti più rilevanti da inserire nelle proprie SERP; poiché le tendenze di acquisto evolvono a grande velocità, è possibile che i tuoi testi e metadati possano giovare di una nuova keyword research che li renda più rilevanti per gli utenti;
  • Utilizza gli annunci a pagamento Amazon: diversamente da Google, Amazon premia organicamente chi vende tramite i propri annunci a pagamento; con il nuovo strumento di IA per la creazione di immagini è ancora più facile produrre creatività per i tuoi annunci, inoltre puoi scegliere fra formati molto diversi per raggiungere pubblici diversi e amplissimi: fra le opzioni a tua disposizione, oltre ai formati più classici, trovi anche formati video e in realtà aumentata. Se lavori con i video, fai in modo che siano di alta qualità, informativi e in grado di soddisfare reali bisogni dell’utente, ad esempio mostrando l’utilizzo pratico di un certo prodotto;
  • Cattura traffico da altri canali: puoi ottenere conversioni sul marketplace anche utilizzandolo come destinazione di campagne condotte su altri canali; il programma Brand Referral Bonus offre tra l’altro incentivi a chi porta traffico esterno su Amazon;
  • Promuovi coupon e promozioni: gli sconti sono un incentivo potentissimo agli acquisti che puoi inserire nei tuoi annunci per aumentare la visibilità dei prodotti, attirare nuovi clic e potenziare le conversioni in misura significativa.

Ricorda che tu e Amazon volete la stessa cosa: vendere di più. E sul marketplace, chi vende di più guadagna esponenzialmente di più.

Il Creative Assistant di TikTok viene integrato in Adobe Express

Continua la collaborazione fra TikTok e Adobe Express: il Creative Assistant del social network, precedentemente disponibile solo all’interno del Creative Center, sarà adesso integrato anche all’interno di Adobe Express con tutte le sue funzionalità IA. Ecco cosa puoi fare con il Creative Assistant:

  1. Ricevi consigli sulle migliori pratiche e le tendenze del momento da seguire per aumentare l’engagement sulla piattaforma;
  2. Trova nuove idee per i tuoi video TikTok o migliora gli script che hai creato;
  3. Individua gli hashtag migliori per monetizzare i tuoi video: Creative Assistant analizza gli annunci con le prestazioni migliori per aiutarti a competere meglio sulla piattaforma;
  4. Attingi a template creativi, video, immagini, strumenti di editing e tutto ciò che ti serve per arricchire i tuoi contenuti;
  5. Crea, programma e pubblica tutti i tuoi contenuti.

Tutte queste funzionalità sono basate sull’intelligenza artificiale e possono dunque essere attivate con semplici input di linguaggio naturale. Puoi accedere allo strumento sulla versione desktop di Adobe Express in inglese andando sulla scheda dedicata alle estensioni e cercando la voce “TikTok Creative Assistant”.

YouTube chiarisce quali sono le tempistiche di pubblicazione migliori

Quanto tempo hai a disposizione per massimizzare la reach dei tuoi video su YouTube? Finalmente abbiamo delle linee guida da parte della piattaforma:

  • Per i video live, è consigliabile iniziare la live quando i sistemi di analytics indicano che la maggior parte del tuo pubblico sarà online per guardarti;
  • Per le notizie fresche e i contenuti di tendenza che hanno una data di scadenza naturale più vicina, è meglio pubblicare il prima possibile, contrariamente a quanto succede con i contenuti “sempreverdi” per i quali, in sostanza, ogni momento è quello buono.

Stando a quanto riporta Todd Beaupre, Product Lead di YouTube, l’algoritmo è pensato per calibrare la reach dei video YouTube in base al momento di pubblicazione solo se questo rappresenta un fattore discriminante; in caso contrario, lo ignorerà del tutto. Todd precisa, inoltre, che per le pubblicazioni effettuate fuori dai momenti “di punta”, come ad esempio al mattino presto, le visualizzazioni potrebbero essere inizialmente inferiori per poi riequilibrarsi nell’arco di qualche settimana o mese. In definitiva, la domanda da porsi è semplicemente: che cosa vuole il mio pubblico? Quando ha bisogno di questo contenuto? Il resto verrà da sé.

Sveva Coltellacci Head of SEA