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Content Pruning: cos’è e come farlo

In cosa consiste il cosiddetto “Content Pruning”e perché è importante per aumentare il traffico di un sito web? Te ne parliamo in questo approfondimento, aiutandoti a capire passo dopo passo come fare una potatura dei contenuti efficace per la salute del tuo sito Internet.

Content Pruning: di cosa si tratta

L’espressione inglese “Content Pruning” prende in prestito dalla botanica l’immagine della potatura per riferirsi all’azione, compiuta su un sito web, di rimuovere tutti quei contenuti che non abbiano prestazioni rilevanti in termini di traffico o conversioni.

Dal momento che i motivi di performance inadeguate possono essere differenti, il Content Pruning può assumere forme altrettanto variegate: quella di un aggiornamento del contenuto, che lo renda più accurato e rilevante, quella di un accorpamento del testo con altri testi di argomento simile o del tutto sovrapponibile, oppure quella della rimozione tout court qualora si ritenga che le due precedenti azioni non possano apportare benefici significativi al sito.

Perché è importante il Content Pruning?

Per proseguire con la metafora insita nell’espressione “Content Pruning”, così come la potatura di una pianta, rimuovendo parti malate o danneggiate, favorisce lo sviluppo di nuovi germogli e una crescita più vigorosa, il Content Pruning migliora la salute di un sito web sfrondandolo da tutto quello che non è necessario dal punto di vista dei contenuti.

Sappiamo infatti che la regola d’oro alla base di qualsiasi strategia dei contenuti è quella di cercare di fornire ai propri utenti contenuti di qualità, rilevanti e aggiornati, princìpi sempre più fondanti quanto più ci addentriamo nell’era dei motori di ricerca conversazionali. Ecco che, allora, rimuovere contenuti non più rilevanti per gli utenti permette di:

  • evitare cannibalizzazioni,quella situazione in cui contenuti sovrapponibili per argomento si sottraggano a vicenda traffico qualificato, di fatto disperdendolo;
  • limitare il numero di pagine che Googlebot deve analizzare, ottimizzando così il crawl budget, cioè l’”energia” che gli spider del motore di ricerca sono disposti a dedicare a un dominio web, scansionandolo per poi indicizzarlo e assegnargli un ranking;
  • offrire un’esperienza migliore agli utenti, data in particolare dall’aggiornamento dei contenuti (testuali e non).

Tutto questo ha evidenti risvolti positivi per il posizionamento del sito web, specialmente per siti di grandi dimensioni come portali editoriali ed E-Commerce o con penalizzazioni in corso, perchérimuove alcuni fattori responsabili del calo di prestazioni organiche.

L’accumulo di contenuti ridondanti e la loro obsolescenza sono poi un problema naturale dei siti di grandi dimensioni, ma il Content Pruning può essere utile anche nel caso di modifiche alle strategie commerciali aziendali (ad es. nuovi target di mercato o nuovi prodotti) che richiedano un riallineamento dei contenuti agli obiettivi attuali.

Vediamo adesso come pianificare un’attività di Content Pruning senza saltare nessun passaggio importante.

Come fare una potatura dei contenuti efficace

Possiamo suddividere il Content Pruning in tre macrofasi principali, di cui riassumiamo scopi e modalità di svolgimento di seguito.

1. Definire le pagine target

Per prima cosa è necessario identificare le pagine da analizzare: l’homepage, la pagina contatti e contenuti molto recenti dovrebbero rimanere fuori da questa analisi; bisogna invece concentrarsi sui contenuti più vecchi di almeno 12 mesi, una lista completa dei quali può essere ottenuta tramite strumenti specifici SEO, e fra questi selezionare quelli con performance basse.

Le metriche principali da analizzare saranno quelle relative a traffico organico, tasso di conversione, clic e ranking, che possono essere estrapolate dagli strumenti di Google.

2. Identificare i problemi delle pagine

A questo punto bisogna valutare le cause delle scarse prestazioni, che potrebbero essere tecniche (ad esempio errori di indicizzazione), di contenuto (informazioni obsolete o non pertinenti) o, ancora, legate alla mancanza di allineamento con le intenzioni di ricerca degli utenti. Per gestire al meglio questa analisi conviene inserire tutti i dati, compresa un’etichetta che riassuma il problema principale individuato, all’interno di un foglio di calcolo in modo da pianificare con ordine rigoroso i passaggi successivi.

3. Decidere e applicare l’azione correttiva per ogni pagina

Adesso è il momento di scegliere se:

  • aggiornare il contenuto, ovvero renderlo più accurato, rilevante o completo, migliorando il targeting delle parole chiave, aggiungendo informazioni nuove/aggiornate o correggendo eventuali problemi tecnici;
  • accorpare il contenuto ad altri simili effettuando un redirect 301 verso la versione più completa, dove includerai informazioni chiave da pagine meno performanti;
  • rimuovere il contenuto se irrilevante o irrecuperabile, avendo cura di aggiornare anche tutti gli eventuali link interni che puntino a questa pagina per evitare errori 404. Anche i link interni possono essere analizzati in batch grazie a strumenti SEO.

Conclusioni

In conclusione, il Content Pruning è una pratica essenziale per mantenere un sito web performante, aggiornato e rilevante sia per gli utenti che per i motori di ricerca. Con una pianificazione accurata, permette di ottimizzare la qualità complessiva dei contenuti, migliorando traffico organico, conversioni ed esperienza utente. Investire in questa strategia significa dunque valorizzare il potenziale del tuo progetto SEO e garantirne la crescita nel tempo.

Giulia Pasquali Content Manager