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Come integrare l’AI nel workflow SEO per migliorare il posizionamento organico

Ribadiamo da sempre la necessità di non demonizzare l’intelligenza artificiale acriticamente, ma cercare di vedervi, come in ogni strumento creato dall’intelligenza umana, qualcosa di per sé neutro, che può essere utilizzato per migliorare, e non degradare, la qualità delle nostre vite.

Per quanto riguarda la SEO, la capacità, tipica dei tool di AI, di analizzare rapidamente grandi quantità di dati, può velocizzare attività complesse fornendo agli utenti un’esperienza di navigazione molto più mirata e personalizzata e liberando le energie creative e strategiche dei professionisti SEO.

Ricerca delle keyword e individuazione delle long-tail

L’AI rende più rapido e preciso il processo di ricerca delle parole chiave. Strumenti come ChatGPT o altri tool SEO (ad es. SemRush) basati sull’intelligenza artificiale possono analizzare grandi quantità di dati provenienti da un’ampia varietà di fonti per identificare parole chiave rilevanti con un buon volume di ricerca e bassa concorrenza, long-tail keyword, utili per attirare un pubblico specifico e qualificato e ideali per contenuti FAQ o articoli di approfondimento, e intenzioni di ricerca, distinguendo tra intenti informativi, transazionali o navigazionali.

Ad esempio, una banca che voglia promuovere le proprie opzioni sui mutui potrebbe concentrarsi su long-tail keyword come “mutuo a tasso fisso per giovani coppie” o “mutuo prima casa con agevolazioni”. Ottimizzando pagine dedicate a ogni opzione, corredate da simulazioni di calcolo delle rate, guide dettagliate e testimonianze di clienti soddisfatti, potrà intercettare utenti con un’intenzione di ricerca precisa e qualificata, incrementando così il traffico organico e le conversioni.

Con il medesimo scopo, un e-commerce specializzato in scarpe sportive potrebbe concentrarsi su keyword come “scarpe per mezza maratona” o “scarpe comode per lunghe passeggiate”.

Vediamo in questo articolo in che modo, dunque, integrare l’AI nel flusso di lavoro SEO per migliorare il posizionamento organico, occupandoci di alcune delle aree operative principali di questa branca dell’online marketing.

Creazione di contenuti ottimizzati

Una volta individuate le keyword di riferimento, l’AI può aiutare a generare contenuti da zero, suggerire titoli accattivanti o anche supportare nelle operazioni di content refreshing  migliorando i testi esistenti attraverso l’inserimento di nuove parole chiave o informazioni. Può poi aiutare a individuare trend, comportamenti degli utenti e schemi tipici di ricerca, esterni o interni al sito, oltre che suggerire sottoargomenti collegati a un tema principale per segmentare i contenuti del sito in cluster tematici fondamentali.

Inoltre, può essere utile per creare contenuti in blocco quando questi debbano rispondere a criteri di lunghezza e formattazione specifici e mantenere uno stile uniforme su tutto il sito: ad esempio, nel caso dei testi delle schede prodotto di un e-commerce, ma anche per i metadati – utilizzando un prompt ad hoc, ChatGPT o strumenti analoghi potrebbero generare automaticamente descrizioni e titoli SEO-friendly in base al nome del prodotto e alle sue caratteristiche.

Nel caso, invece, di contenuti molto lunghi, uno strumento come ChatGPT può aiutare a focalizzare l’attenzione sulle informazioni più cruciali da inserire al loro interno, stabilendo una scaletta logica e lineare dei contenuti da proporre.

Tuttavia, l’intervento umano è fondamentale per garantire che i contenuti siano originali, coerenti con la strategia aziendale e in grado di connettersi emotivamente con i lettori e le lettrici. All’essere umano che utilizza l’AI, insomma, spetta il non semplice ruolo di curare il tono di voce, verificare la correttezza delle informazioni e aggiungere un tocco personale.

Automatizzazione di attività ripetitive

Alcuni processi vitali per l’ottimizzazione dei siti per i motori di ricerca, come l’analisi dei competitor, il monitoraggio dei backlink o la creazione di report, possono essere automatizzati con gli strumenti SEO AI. Questo permette di smarcare il team SEO permettendogli di dedicare più tempo a pianificare strategie di lungo termine. Ecco qualche esempio di cosa si può fare grazie all’intelligenza artificiale:

  • analizzare un set di URL concorrenti e individuare i contenuti con maggior engagement (condivisioni social, commenti, e backlink);
  • analizzare periodicamente i backlink del sito e suggerire l’inserimento di nuovi link interni o esterni per migliorare la SEO, ad esempio indirizzando il traffico verso pagine specifiche (puoi farlo con strumenti come Ahrefs);
  • identificare errori tecnici come pagine con contenuti duplicati, link rotti o pagine con tempi di caricamento lenti, suggerendo le azioni correttive da intraprendere: sfrutta Screaming Frog e ChatGPT per questo tipo di attività;
  • eseguire una scansione di tutte le immagini del sito e suggerire miglioramenti come l’ottimizzazione dei nomi dei file;
  • analizzare automaticamente le performance SEO di un sito web, monitorando il CTR (Click-Through Rate), le impressioni e la posizione media delle parole chiave. Sulla base dei dati, il sistema può suggerire modifiche per migliorare il ranking su determinate query.

Ottimizzazione del codice

Strumenti di intelligenza artificiale come GitHub Copilot, Google Bard e altre soluzioni simili possono aiutare il team Dev non solo nella scrittura e nel debugging del codice, ma anche nell’analisidel codice sorgente per identificare errori o inefficienze che potrebbero influire negativamente sul posizionamento nei motori di ricerca: ad esempio, script JavaScript mal strutturati che potrebbero rallentare i tempi di caricamento delle pagine, oppure sezioni di codice che potrebbero generare contenuti duplicati o non ottimizzati per l’accessibilità e per la compatibilità con i dispositivi mobili.

Inoltre, gli strumenti di AI possono essere fondamentali anche per l’implementazione e l’ottimizzazione dei dati strutturati, cruciali per la SEO tecnica perché in grado di fornire informazioni chiare e dettagliate ai motori di ricerca riguardo il contenuto di una pagina, migliorandone la visibilità in SERP. L’AI può aiutare a identificare le aree del sito in cui mancano i dati strutturati, suggerendo l’inserimento di markup appropriato per categorie come recensioni di prodotti, eventi, articoli, o ricette. Infine, può correggere errori nel markup esistente, assicurandosi che le informazioni siano conformi agli standard dei motori di ricerca, riducendo il rischio di penalizzazioni a causa di errori nei dati strutturati.

Conclusioni

L’AI rappresenta un’opportunità per velocizzare e migliorare molte attività SEO, ma non può sostituire la creatività, l’esperienza e il pensiero strategico umano. I professionisti SEO devono accogliere questa rivoluzione come un supporto per lavorare in modo più intelligente e concentrarsi su ciò che conta davvero: creare valore per gli utenti.

Mirko Rotelli SEO Lead