Il mese di settembre è segnato da numerose novità per quanto riguarda l’AI applicata agli annunci Google: scopri con noi tutte le funzionalità più interessanti di nuova generazione!
L’aumento di contatti spam dal network dei partner Google
Qualcosa sembra andare storto, ultimamente, nei filtri che Google utilizza per evitare traffico fraudolento verso i siti web che si appoggiano ad Ads per la pubblicità online. Sono infatti numerose le testimonianze di chi afferma di aver registrato aumenti improvvisi del traffico proveniente dal network di partner di Google Ads (quello che include i siti e le app sui quali è possibile pubblicare annunci Ads in corrispondenza di termini di ricerca affini alle proprie keyword) cui però non corrispondono lead qualificati.
Infatti, alcuni inserzionisti lamentano di aver addirittura smesso di appoggiarsi a questo network per le proprie pubblicità pur non ricevere più contatti spam così consistenti. E mentre la comunità degli inserzionisti condivide le stesse esperienze, Google non offre alcun tipo di risposta, aumentando la frustrazione di chi si appoggia alla piattaforma per la lead generation.
L’intelligenza artificiale che migliora la reportistica
Considerata la mole di dati di cui si nutre Google Ads e la diversità di fonti da cui li estrapola – GDN, YouTube, Gmail e via discorrendo – la sua interfaccia può essere comprensibilmente complessa da segmentare e interpretare con esattezza. Tuttavia, negli ultimi tempi la piattaforma ha cominciato a integrare alcune funzionalità di intelligenza artificiale in grado di rendere molto più agevole l’analisi delle prestazioni delle campagne.
Seppure ancora in uno stato embrionale, attraverso l’AI Google può generare in automatico, all’interno degli Insights, rapporti consuntivi delle performance non limitandosi unicamente a rilevare variazioni di clic e altre metriche importanti, ma anche fornendo possibili spiegazioni di tali cambiamenti (attribuendoli, ad esempio, a una variazione nel budget allocato a una data campagna). Le variazioni più significative vengono riportate anche nei grafici riguardanti l’andamento di campagne, gruppi di annunci e parole chiave in corrispondenza di speciali icone: soffermandovisi sopra con il mouse è possibile visualizzare i principali dati relativi al picco di performance.
Oltre al budget, per interpretare i cambiamenti di prestazioni di una campagna Google analizza numerose aree: ad esempio, prende in esame i cambiamenti occorsi negli interessi di ricerca, nelle strategie di bidding, nelle keyword negative, nel targeting e così via. Inoltre, fornisce suggerimenti pratici e granulari per migliorare le performance, specificando addirittura le keyword che hanno portato più traffico in modo da permettere agli inserzionisti di puntare più su di esse.
Risorse video generate in automatico nelle campagne Ads Performance Max
Per quanto riguarda le campagne Performance Max, Google ha aggiunto la possibilità di automatizzare la creazione di versioni alternative dei propri annunci video in modo da massimizzare le prestazioni e il coinvolgimento degli utenti scegliendo di volta in volta, in automatico, il formato più efficace (verticale, quarto, più corto o più lungo etc.).
Cosa comporta la creazione automatica di risorse video per gli inserzionisti che utilizzano i Performance Ads? Sicuramente una maggiore versatilità rispetto a una più ampia varietà di piattaforme e formate, il tutto senza richiedere uno sforzo extra all’inserzionista. Di contro, alcuni obiettano, non a torto, che senza la possibilità di controllare le risorse video autogenerate sarà impossibile verificare la reale efficacia e veridicità del messaggio trasmesso attraverso questi annunci. Vedremo se Google deciderà di implementare reportistiche dettagliate degli asset prodotti attraverso l’AI.
L’integrazione fra Google Merchant Center e l’editor AI di Ads è finalmente live
Un’ulteriore funzionalità aggiunta alla piattaforma pubblicitaria di Google, anch’essa resa possibile dall’AI, è l’integrazione fra i feed di prodotti del Google Merchant Center e l’editor di immagini AI di Google Ads. Attraverso questa integrazione gli inserzionisti possono attingere direttamente alle immagini prodotto del Merchant Center per le proprie campagne, incluse le Performance Max di cui prima.
Anche questa, come quella per la generazione automatica di asset video ottimizzati, è una funzionalità che promette di velocizzare, e non poco, il lavoro degli inserzionisti ma anche migliorarne la qualità attraverso le capacità dell’intelligenza artificiale.
L’integrazione, annunciata a luglio scorso, ha cominciato a essere visibile nell’interfaccia di Google Ads a partire dal mese di settembre in account selezionati. Se disponibile, al momento del caricamento di immagini comparirà una scheda “Prodotti Merchant” attraverso la quale sarà possibile selezionare immagini dai feed di prodotti del Google Merchant Center. Le immagini possono essere filtrate utilizzando diversi attributi fra cui il Merchant ID, il nome prodotto, il brand, il tipo di prodotto o anche attributi personalizzati.