“Hotel a Milano”, “Il miglior bar ai Navigli”, “Idraulico urgente in zona”: ogni giorno chiediamo ai motori di ricerca indicazioni vicine a noi. In questi termini, il legame fra online e offline si fa sempre più stretto. Non possiamo vedere il commercio tradizionale e gli e-commerce come due sfere distinte, al contrario ottimizzare la propria presenza sul web può dare slancio all’intero brand e portare clientela anche negli store fisici.
Come dare un boost positivo al tuo business? La Local SEO è la risposta. Secondo gli esperti è fra i trend SEO anche per il 2019: i contenuti geolocalizzati e ottimizzati con keyword ad hoc permettono, infatti, di farsi trovare al posto e nel momento giusto, dal Web al territorio.
Cos’è la Local SEO e come sfruttarla al meglio?
In poche parole, parliamo del posizionamento organico geolocalizzato di un sito web sui motori di ricerca. Una strategia che può rivelarsi vincente per farsi trovare da potenziali clienti per le aziende che operano in un territorio ben delimitato e le realtà che offrono servizi direttamente al pubblico. Le ricerche di prossimità hanno una caratteristica che garantisce un vantaggio: sono mirate, hanno quindi un tasso di conversione molto più alto rispetto a quelle generiche. A fare da complice la diffusione di massa degli smartphone che hanno amplificato le richieste near me.
Potenziare la propria visibilità in SERP per le ricerche locali significa farsi trovare online… ma anche nei propri touch-point “reali”!
In SERP vengono mostrate sia le attività presenti su Google My Business sia le pagine registrate organicamente, quali ad esempio le schede degli Store locator. Come possiamo implementare al meglio questi aspetti?
Google, come gli altri search engine, per questo tipo di ricerca restituisce i migliori risultati, racchiusi in due differenti box in evidenza:
- Local pack, comprende i 3 risultati più pertinenti con la query, corredati di recensioni, indirizzo, orari di chiusura, sito web e indicazioni stradali, funziona ad esempio per gli sportelli bancari;
- Local Teaser, sempre di 3 risultati, include un’immagine, una brevissima descrizione e altre info utili, ad esempio tipologia di cucina e prezzo medio per le ricerche di ristoranti.
Come utilizzare Google My Business
Google My Business è lo strumento a disposizione di aziende e imprese: da un lato, fornisce una scheda con le informazioni utili sulla propria attività da mostrare agli utenti, dall’altro permette di misurare la relazione fra online e offline attraverso metriche specifiche, quali gli analytics sulle chiamate, le richieste di indicazioni stradali e le foto che hanno generato più traffico.
Grazie a Google My Business si possono avere insights su alcune interessanti metriche di interconnessione tra web e store fisici.
L’esaustività e la cura attenta della scheda sono punti di partenza per implementare correttamente Google My Business. Ecco alcune best practice:
- Dati sempre aggiornati, sono fondamentali il nome dell’azienda, l’indirizzo indicato con precisione e un contatto telefonico, ma anche gli orari d’apertura e i giorni di chiusura sono parametri importanti;
- Dati coerenti con il sito web principale, gli account social e le mappe;
- Posizionamento geografico che deve essere corretto e preciso;
- L’indicazione delle categorie merceologiche, scelte con cura;
- Gestione dei link attenta: sia verso il proprio sito, sia ad altri servizi quali per esempio social o TripAdvisor;
- Includere post, offerte, risposte in una descrizione completa ed accattivante;
- Promuovere le recensioni positive;
- Tenere in considerazione la storicità della scheda.
Store Locator: fornire all’utente la mappa dei tuoi punti vendita
Nel caso di catene di negozi e franchising che contano centinaia di esercizi un approccio strategico strutturato è necessario, soprattutto se provviste numerosi negozi su tutto il territorio. Lo Store Locator è un ottimo strumento per l’utente alla ricerca dello shop più vicino alla propria posizione ma spesso non è semplice gestire ricerche e filtri su elenchi molto ampi.
Uno store locator gestito bene ha informazioni aggiornate e di qualità, buone performance di caricamento e soprattutto pertinenza con l’intento di ricerca dell’utente.
Condensare le schede dei singoli negozi in un’unica pagina, la mancanza di URL dedicati alle località più cercate e contenuti restituiti in JavaScript, che non vengono quindi interpretati correttamente dai bot: sono queste le tre principali problematiche legate agli Store Locator che raramente vengono ottimizzati considerando gli aspetti SEO. Su quali aspetti agire?
- URL corrette in grado di posizionarsi per le principali ricerche in SERP, possibilmente una per ogni punto vendita;
- Pertinenza del contenuto con l’intent della ricerca dell’utente;
- Ricchezza e originalità dei contenuti;
- Cura dei tag di interesse SEO;
- Performance, ossia la velocità di caricamento della scheda;
- Autorevolezza, tramite backlink.
Non solo Google: SEO local e motori di ricerca verticali
Lo abbiamo ribadito spesso, che non esiste solo Google in generale e, a maggior ragione, non bisogna dimenticare la vertical search optimization quando si tratta di ricerche locali.
Alcuni esempi sono piattaforme come Yelp, motore di ricerca geolocalizzata ad hoc per ristoranti, locali e servizi, o lo stesso Tripadvisor.
Per non parlare delle app di navigazione, come Waze, o dei navigatori interni alle auto, che possono fare la differenza nella ricerca di specifiche tipologie di servizi, quali per esempio officine, distributori di carburante o centri commerciali.