State offrendo una wow-experience ai visitatori del vostro e-commerce? Forse ne siete convinti… ma l’ascolto degli utenti potrebbe rivelarvi il contrario.
L’80% degli e-commerce ritiene di offrire ai propri clienti un’esperienza superiore alla media. Questi ultimi, però, giudicano solo l’8% delle aziende davvero in grado di farlo. Il divario di percezione è stato evidenziato in uno studio del 2015.
Come accorciare questa distanza percentuale, puntando sull’experience? E come tramutare un visitatore in cliente, migliorando il percorso dell’utente all’interno di un sito costruito appositamente per vendere un prodotto?
Vendite online: esperienza utente e tassi di conversione
Ogni best practice è di per sé standard: deve, quindi, essere prima testata per valutarne l’impatto, positivo o negativo, che avrà sul nostro sito.
Una buona strategia di Conversion Rate Optimization è la risposta. Permette di alzare il tasso di conversione, ovvero il rapporto fra le visite all’e-commerce e le effettive vendite, all’interno di uno scenario come quello del commercio elettronico, in cui l’aumento della concorrenza è costante.
Immaginate il vostro e-commerce come una macchina. Per trasformare un semplice visitatore in cliente deve essere oliata e calibrata alla perfezione. Migliorare l’esperienza utente e la conseguente crescita dei tassi di conversione sono gli scopi da perseguire. Non esistono dogmi, ma best pratice da testare: anche piccoli elementi, opportunamente ottimizzati, possono dare risultati in breve tempo.
5 best practice CRO per il tuo e-shop
Vediamo come operare a livello pratico. Abbiamo stilato un elenco di 5 best practice principali:
- Slider? No grazie. Abbandonare il carosello di immagini per una sola immagine statica è il primo passo per migliorare l’esperienza utente. Sono diversi i punti a sfavore dello slider: dalla diversa velocità di lettura alla somiglianza con un contenuto pubblicitario. Una value proposition ed una call to action ad hoc, invece, guideranno l’utente.
- Leggibilità. Font semplici, dimensioni adeguate dei caratteri ed un contrasto alto fra sfondo e testo abbassano il livello di vendite perse causate dalla difficoltà di lettura. Buona norma generale è adottare 16px come dimensione minima per il testo nel corpo della pagina.
- Ottica mobile. È necessario uno sguardo specifico con un menu mobile dinamico e immediato. Cliccando una categoria dovranno apparire solo le sottocategorie appartenenti alla prima, evitando inutili confusioni.
- Selezione facile dei prodotti. Qui giocano un ruolo da protagonisti categorie e filtri. Le prime dovrebbero essere esclusive, mentre i secondi combinabili fra loro secondo le esigenze più disparate.
- Guest Checkout. Il potenziale cliente ha scelto il nostro prodotto, lo ha messo nel carrello, si appresta all’ultimo step: il checkout. Fase in cui si fanno spazio i ripensamenti, capaci di diventare tanto repentini quanto più è complesso il processo di pagamento. La registrazione obbligatoria, cioè la necessità di creare un account è la seconda fra le ragioni di abbandono del carrello secondo un’indagine condotta nel 2018. La soluzione? L’opzione di default del guest checkout.
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Vi abbiamo incuriosito? Per saperne di più potete scaricare il nostro nuovo White Paper intitolato “5 best practice per guadagnare di più con il tuo e-commerce”, creato ad hoc per i nostri Clienti del commercio elettronico e per gli ospiti dell’evento It’s All Retail.