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Digest SEA: prepara gli annunci per le feste

Nel Digest di questo mese dedicato agli annunci online abbiamo voluto raccogliere un po’ di consigli su come ottimizzare al meglio tutti i principali canali pubblicitari per permetterti di ottenere di più dai mesi che, fra Black Friday e Natale, vedranno come sempre un picco intenso di traffico e acquisti online. Leggi i nostri 3 consigli per la stagione invernale!

1.    Punta sulle Performance Max di Microsoft

Durante il periodo prefestivo, le campagne Performance Max (PMax) su Microsoft Advertising rappresentano un’opportunità ideale per raggiungere un pubblico più ampio con messaggi mirati sfruttando il potere dell’intelligenza artificiale. Queste campagne sono particolarmente efficaci se integrate con la nuova versione di Copilot: secondo alcuni studi recenti, infatti, le PMax aumenterebbero sia il CTR degli annunci multimediali sia la quota di impressioni in Copilot.

Il valore aggiunto offerto da Copilot è molteplice: lo strumento facilita infatti numerose operazioni fra cui il caricamento di risorse, la definizione del target, la configurazione della campagna e del budget. È inoltre possibile importare le campagne PMax da Google Ads per semplificare ulteriormente il processo.

Per una gestione ottimale delle campagne PMax e non perdere le speranze a progetto appena avviato è importante tenere presente il fatto che se le campagne iniziano a mostrare risultati in 3-4 giorni, la fase di apprendimento può tuttavia richiedere 2-4 settimane o 2-3 cicli di conversione. Inoltre, un budget adeguato permette un’ottimizzazione migliore e una copertura più ampia; se si imposta un obiettivo CPA o ROAS, ti consigliamo di iniziare con obiettivi meno restrittivi e apportare modifiche graduali. Nel caso in cui tu sia alle prime armi e non sappia bene come muoverti con le strategie di bidding, puoi utilizzare il tool “bid landscape” attraverso cui otterrai suggerimenti sui target di offerta.

Le campagne PMax possono portare un notevole incremento delle visite al sito e delle conversioni purché si aggiunga il maggior numero di risorse possibile: aggiungine quindi il numero maggiore possibile. Ad ogni modo, il periodo festivo è il momento ideale per sperimentarle per diversi motivi:

  1. Le persone sono più inclini a cercare prodotti e offerte speciali, quindi il traffico aumenta considerevolmente. Con più dati a disposizione, gli algoritmi di PMax hanno la possibilità di ottimizzare rapidamente, trovando pattern di comportamento del pubblico e adattando l’offerta in tempo reale. L’elevato volume di traffico consente inoltre di accelerare il ciclo di feedback e dunque apportare aggiustamenti frequenti puntando sulle creatività vincenti e fermando quelle meno efficaci;
  2. Le campagne PMax utilizzano un approccio multi-canale che permette di raggiungere il pubblico su ricerca, YouTube, Display, Gmail, e Discover. Nei momenti come quelli vicini alle festività, in cui gli utenti esplorano diversi canali alla ricerca di idee regalo o sconti, questo approccio integrato amplifica la copertura e la possibilità di testare più formati e messaggi.

Per qualsiasi supporto o feedback, ricorda che è sempre possibile contattare un rappresentante Microsoft Advertising o utilizzare il portale di feedback integrato.

2.    Se gli annunci G-Ads non girano bene, fa’ una diagnostica accurata

Capita spesso di veder calare le performance degli annunci su Google Ads senza riuscire a individuarne i motivi. Per capire cosa sta influendo negativamente sulle campagne, ti consigliamo di adottare un approccio sistematico e considerare alcuni fattori chiave. Ecco una semplice guida step-by-step che puoi usare per la diagnostica dei tuoi annunci pubblicitari:

  1. Analizza i KPI: identifica i dati specifici che indicano il calo, come il volume di impressioni, il traffico o il tasso di conversione. Strumenti come Google Analytics possono fornire ulteriori dettagli per capire se il problema riguarda solo gli annunci o anche il sito;
  2. Ripercorri le modifiche recenti: controlla la cronologia degli aggiornamenti applicati al budget, alla strategia d’offerta o al testo dei tuoi annunci, perché le modifiche automatiche suggerite da Google potrebbero aver influenzato i risultati in modo imprevisto e, se il calo coincide con un cambiamento, prova a ripristinare le impostazioni precedenti;
  3. Verifica il tracking delle conversioni e del sito: eventuali aggiornamenti sul sito possono compromettere il monitoraggio delle conversioni; anche un semplice banner per i cookie può limitare la capacità di tracciare le attività degli utenti, influendo sulle conversioni;
  4. Monitora la disponibilità dei prodotti: assicurati che i prodotti più venduti non siano esauriti o disapprovati nel feed di Google Shopping e valuta se eventuali modifiche di prezzo o condizioni di spedizione possano aver influenzato i risultati;
  5. Considera la concorrenza: il panorama dei concorrenti può cambiare e influire sulla visibilità e sui costi delle campagne. Lo strumento Auction Insights ti aiuterà a valutare come i tuoi concorrenti stiano influenzando la tua posizione nelle ricerche.

Infine, se il problema persiste dopo diverse correzioni, potrebbe essere il momento di consultare un esperto.

3.    Ottimizza le tue campagne PPC con una strategia di testing

Ogni account Google Ads ha caratteristiche uniche che richiedono strategie su misura per ottenere risultati ottimali. La chiave per migliorare le campagne PPC risiede in un processo di testing metodico, mirato a capire quali elementi funzionino meglio per il tuo pubblico. Il testing PPC è una serie di esperimenti mirati su vari elementi della campagna come titoli, immagini e call-to-action per verificare cosa attrae maggiormente l’attenzione degli utenti. Questa pratica permette di identificare le combinazioni più performanti e di ottimizzare il budget pubblicitario.

Esistono due strategie principali per testare le campagne PPC: il test A/B e il test multivariato. Nel primo si confrontano due versioni di un annuncio, mostrando ciascuna versione a metà del pubblico; è un metodo semplice ed efficace che permette di isolare facilmente l’elemento che genera i risultati migliori. Nel test multivariato, invece, si testano più variabili contemporaneamente per approfondire i risultati delle analisi preliminari, ma per ricavarne risultati attendibili sono richiesti alti volumi di traffico.

All’interno del framework di testing di Google Ads si definisce, fra i due, il metodo più adatto per il tipo di ottimizzazione desiderata. Un approccio sistematico include le seguenti fasi:

  1. Sviluppare una tesi di testing, ovvero formulare un’ipotesi chiara che aiuti a focalizzare il test su obiettivi specifici;
  2. Definire le aree chiave di testing: per gli annunci testuali, dovresti concentrarti su elementi chiave come titoli, descrizioni e CTA; per i video, invece, dedica la tua attenzione a fattori come la lunghezza del contenuto, l’immagine di anteprima e la posizione della CTA, che possono influire significativamente sulle prestazioni;
  3. Configurare i test in Google Ads: la piattaforma offre strumenti integrati per testare variabili come il copy, le parole chiave e le offerte. Assicurati di configurare test controllati, con gruppi di controllo e test ben distribuiti per evitare distorsioni nei risultati e monitora metriche cruciali come CTR, tasso di conversione e costo per conversione;
  4. Analizza i risultati: alla fine di ogni test, analizza i dati raccolti per identificare gli schemi vincenti e i margini di miglioramento. Con questo approccio potrai continuare ad affinare la tua strategia per una performance ottimale.

Ricorda di testare regolarmente elementi come il copy degli annunci, le pagine di atterraggio e le strategie di offerta in modo da ottenere un’ottimizzazione continua e adattare le campagne alle dinamiche di mercato con un miglioramento progressivo dei risultati.

Sveva Coltellacci Head of Online Adv