Nel corso dell’estate 2024 i due principali giganti dell’advertising online mondiale hanno introdotto diverse novità di cui vi parliamo in questo Digest SEA: dalle innovazioni di Microsoft Advertising alle nuove normative sulla privacy imposte da Google nell’Area Economica Europea, passando per il rollout del fiammante Merchant Center Next, scopri cos’è successo durante questa estate caldissima per gli inserzionisti!
L’estate di fuoco di Microsoft Advertising
Nelle ultime settimane, in casa Microsoft non sono decisamente rimasti con le mani in mano: sono infatti moltissime le novità annunciate dall’azienda per quanto riguarda la sua piattaforma di advertising e che ne rafforzano ulteriormente la posizione nel mercato allineandola sempre più al maggiore concorrente, ovvero Google.
Tra le principali innovazioni vi sono gli aggiornamenti di Performance Max, che ora permettono agli inserzionisti di escludere specifici brand dalle loro campagne. Questa funzione, già disponibile per i clienti di Optmyzr, consente di evitare la cannibalizzazione del traffico branded, migliorando così l’affidabilità degli inserzionisti e l’efficacia delle campagne. Inoltre, Microsoft ha annunciato l’arrivo di nuovi asset video e altri miglioramenti.
Un’altra novità riguarda la partnership con Criteo, che permette ai brand del settore retail di accedere alla piattaforma pubblicitaria di Microsoft e alle offerte offsite tramite Microsoft Curate. Questo segnala un aumentato investimento di Microsoft nel settore del commercio al dettaglio, i cui attori potrebbero trovare nuove opportunità anche grazie alla possibilità di acquistare media DSP/Programmatic.
Microsoft ha inoltre introdotto raccomandazioni per la creazione di risorse video tramite Co-Pilot, che possono essere generate a partire dall’URL del sito dell’inserzionista. Questi asset sono modificabili, dunque adattabili alla “voce” e all’immagine specifica del brand. Microsoft sta anche investendo nella Connected TV, rendendo disponibile questo strumento per gli acquisti di media sulla piattaforma emergente.
Infine, Microsoft ha integrato la tecnologia di Integral Ad Science con strumenti di terze parti per verificare l’efficacia dei dati e migliorare la sicurezza dei brand che vi ricorrono. Questa funzione è disponibile per tutti gli inserzionisti a prescindere dalla spesa sulla piattaforma e offre un valore aggiunto significativo, soprattutto per le campagne su Microsoft Invest che potranno beneficiare di pubblici in-market migliorati.
L’imponente roll-out del Merchant Center Next diGoogle
Passando dall’altro lato della barricata, Google sta finalmente implementando su vasta scala il Merchant Center Next (MC Next). Questo nuovo strumento rappresenta un’importante evoluzione del Merchant Center classico ed è progettato per rispondere meglio alle esigenze dell’era dell’intelligenza artificiale.
MC Next funge da nuovo punto di accesso modulare per i dati strutturati dei prodotti necessari per le campagne Shopping, Performance Max e per le schede di prodotto. Offre inoltre un hub di approfondimenti sui prodotti e strumenti basati sull’intelligenza artificiale. La flessibilità della nuova piattaforma comporta anche la necessità di attivare manualmente alcuni componenti aggiuntivi, disattivati di default.
Il rollout di MC Next era iniziato in sordina già a dicembre 2022,ma è stato annunciato formalmente solo a maggio 2023. Nonostante le prime versioni fossero piuttosto limitate nelle funzionalità, Google ha progressivamente aggiunto nuove caratteristiche, come i feed supplementari.
Attualmente, la migrazione a MC Next è facoltativa e, sebbene alcuni account abbiano ricevuto notifiche di iscrizione automatica, è ancora possibile tornare alla versione classica per chi lo desidera (e poi tornare alla versione Next e poi alla Classic e così via all’infinito, perlomeno per il momento). Google garantisce che la configurazione esistente degli account non subirà modifiche e che l’auto-iscrizione sarà disponibile solo quando MC Next sarà compatibile con le configurazioni degli utenti.
Tra le principali novità introdotte con il rollout c’è il cambio di nome dei feed, ora denominati “Fonti di dati” per rappresentare in maniera più ampia la varietà di fonti a cui attinge Google (anche attraverso lo scraping). Google ha infine introdotto un nuovo “Merchant API” con una struttura modulare progettata per semplificare la gestione delle versioni concentrandosi solo sugli aggiornamenti che riguardano i servizi utilizzati.
Nuova stretta sulla privacy dei contenuti
Concludiamo questo Digest con un’altra notizia riguardante Google e in particolare le sue azioni a tutela della privacy degli utenti. A partire da aprile 2024, Google aveva iniziato a verificare la conformità degli inserzionisti alle politiche dell’UE di consenso al trattamento dei dati degli utenti. A fine agosto ha emanato un avviso, diretto agli inserzionisti che utilizzano il monitoraggio delle conversioni web/app nell’Area Economica Europea (AEE), in cui comunica loro di stare appunto intensificando l’applicazione di tali politiche.
Ecco cosa c’è da sapere:
- Google ha reso obbligatorio l’utilizzo del “Consent Mode” per gli inserzionisti che tracciano le conversioni nell’EEA: questo strumento consente di raccogliere dati in modo conforme alle normative europee sulla privacy, garantendo che le preferenze di consenso degli utenti vengano rispettate.
- Gli inserzionisti che non rispettano queste norme rischiano di subire conseguenze gravi: potrebbero vedersi disabilitare il tracciamento delle conversioni, con impatti significativi sulle loro campagne pubblicitarie; ad esempio, riscontreranno difficoltà nel misurare l’efficacia delle loro campagne, nella loro ottimizzazione e nella comprensione delle prestazioni complessive.
- Il Consent Mode va implementato il prima possibile in modo da evitare impatti negativi sulle prestazioni e il monitoraggio delle campagne.
Una svolta, insomma, significativa nell’approccio di Google alle normative sulla privacy dell’UE e alla conformità al Digital Markets Act.