Nel nostro ultimo Digest SEO avevamo accennato a una nuova conformazione della SERP Google, attualmente in fase di testing negli Stati Uniti, che prevede la sostituzione della classica paginazione del mobile con un infinite scroll. Quali sono le implicazioni per chi si occupa di SEO e per chi cerca di dare maggiore visibilità alla propria attività sul motore di ricerca? Ne parliamo in questo approfondimento del nostro blog.
Un passo indietro: come si presenta la SERP mobile in Italia
Parliamo di Italia, ma il discorso vale in realtà, al momento, per qualsiasi mercato extra-statunitense: se effettuiamo una ricerca su Google da un dispositivo mobile, ciò che ci viene restituito è un lungo elenco di risultati che comprende diversi tipi di contenuti a seconda del nostro intento di ricerca.
Per una query semi-transazionale come “idee regalo natale”, ad esempio, la nostra SERP è costituita da un elenco composito di annunci Shopping, annunci Google Ads, risultati organici, risultati di tipo FAQ, contenuti estratti da Google News.
Alla fine di questo variopinto e poliedrico cocktail di risultati, visualizziamo invece il pulsante Load More che ci consente di caricare ulteriori link. Non un grande impedimento per chi è seriamente motivato a trovare l’oggetto perfetto, ma un notevole deterrente per chi vaga pigramente sulla SERP ed è disposto ad accettare la soluzione più convincente fra quelle che gli si presentano in maniera spontanea di fronte agli occhi. In due parole, l’utente Internet medio (sì, anche tu che stai leggendo). A Google, però, che letteralmente non è nata ieri, sanno che questo tipo di interazione non è più allineato con le abitudini dei navigatori, in particolare la fetta più giovane di essi – abituata a ottenere tutto e subito dalle piattaforme di cui si serve, vedasi in particolare Instagram o TikTok.
Perché Google diventerà sempre più “social”
Il tentativo di Google di assimilare alcune delle pratiche dei social era già chiaro da una serie di decisioni, prese negli ultimi tempi, legate alla narrativa del rendere l’esperienza di navigazione più fluida possibile, senza sbavature e interruzioni. L’avvento di MUM, con il conseguente, progressivo redesign della SERP, ne è l’evidenza più palese: su questo tema puoi leggere il nostro approfondimento di ottobre.
Ma anche interventi più “sottili”, indirizzati apparentemente a chi opera nelle ombre (leggi: gli sviluppatori), vanno nella stessa direzione: ne è un esempio la semplificazione di alcuni dei dati strutturati più comuni, sintomo di una volontà di rendere certe pratiche di più facile implementazione e così lavorare affinché la leggibilità, l’accessibilità e chiarezza dei contenuti diventino principi universali per chi si occupa di comunicazione sul web sia da un punto di vista contenutistico sia, appunto, tecnico. Qua puoi trovare gli ultimissimi aggiornamenti in materia.
Cosa cambia con l’infinite scroll in SERP
L’introduzione dell’infinite scroll nella SERP mobile di Google però non è qualcosa che serve solo a togliere sbavature alla navigazione degli utenti, ma è anche, e soprattutto, un beneficio per chi vende e promuove prodotti o servizi online. Sappiamo da tempo immemore quanto siano pessime le performance, in termini di CTR, della famigerata pagina 2 di Google rispetto ai primi 10 link: assimilandola alla prima pagina, si permette ai risultati posizionati più in basso di non partire già zoppi – non solo per il click in più che richiedono agli utenti per raggiungerli, ma anche per il pregiudizio negativo di cui godono.
Secondo l’opinione comune, infatti, se si trovano in seconda pagina è perché non sono di buona qualità, quando invece spesso la posizione migliore può scaturire semplicemente dalla maggiore anzianità di un dominio rispetto all’altro). Insomma, l’idea di Google è quella di permettere agli utenti di prestare attenzione anche a risultati che altrimenti non avrebbero degnato di un solo sguardo, e magari trovare la proverbiale pentola d’oro ai piedi dell’arcobaleno (gli stessi colori, più o meno, di Google: coincidenze? Non credo).
Ciò detto, la nuova SERP mobile non si srotolerà comunque all’infinito: si prevede infatti che includa all’incirca 40 risultati, al termine dei quali troveremo nuovamente il caro vecchio pulsante “Load more”, per i temerari che vorranno andare in cerca di cadaveri negli archivi di Google. La quinta pagina, insomma, sarà la nuova seconda pagina. Con il benefit aggiunto, per Mountain View, di mantenere i propri utenti molto più a lungo sul motore di ricerca. E se l’idea di includere i risultati Instagram e TikTok in SERP andrà in porto, l’impero di Google raggiungerà dimensioni mai viste prima.
Se lavori sul mercato USA, comincia subito a dare un’occhiata alle tue statistiche di impression e click su Search Console per quanto riguarda i dispositivi mobili per vedere se e come l’infinite scroll stia impattando il tuo sito. Se invece operi su mercati meno remoti, non ti resta che drizzare le orecchie e attendere nuovi sviluppi: iscriviti alla newsletter di Pro Web per non perdere nemmeno un aggiornamento!