Questo mese il nostro SEO Digest si concentra soprattutto su due fronti: novità delle funzionalità della SERP e di Google Search Console. Molti degli aggiornamenti presentati sono al momento attivi per il solo mercato statunitense: per il roll-out globale servirà qualche settimana o addirittura mese, ma meglio prepararsi fin da ora per quello che bolle in pentola a Mountain View!
Verifica delle fonti in SERP
Fra gli aggiornamenti in fase di roll-out per il mercato statunitense fa capolino una nuova funzionalità della SERP di Google pensata per aiutare gli utenti a valutare l’attendibilità dei risultati.
Gli utenti potranno infatti accedere, cliccando su tre puntini a fianco dei singoli risultati, a una serie di informazioni riguardanti quella pagina, scoprendo, in particolare, se essa sia dotata di un certificato di sicurezza, se siano presenti riferimenti a quel brand/organizzazione su Wikipedia, se il risultato in SERP sia organico o a pagamento. Tutti dati particolarmente importanti, dice Google, soprattutto per i siti di tipo YMYL, ovvero che trattano temi sensibili come salute e investimenti finanziari.
Le info estrapolate da Wikipedia, di cui Mountain View assicura comunque la completa affidabilità, saranno le stesse che attualmente nutrono il Knowledge Graph, pertanto qualsiasi incorrettezza dovrà essere risolta lato Wikipedia e non rivolgendosi all’assistenza di Google. Nel caso in cui, per un dato brand, Wikipedia non fosse in grado di fornire informazioni, Google le sostituirà con altri dati in suo possesso, come la data di prima indicizzazione del sito stesso.
Se la BETA avrà successo – ovvero se gli utenti mostreranno di gradire la nuova funzionalità ricorrendovi spesso – i webmaster dovranno in futuro assicurarsi di avere un protocollo di sicurezza installato sui propri siti e lavorare affinché il proprio brand sia presente su Wikipedia (con informazioni corrette e aggiornate).
Risultato zero per le statistiche sportive dei singoli giocatori
Mordy Oberstein, SEO per Wix e soprattutto grande appassionato di basket, ha rilevato come Google abbia cominciato di recente a mostrare in SERP, come risultati zero, le statistiche relative ai singoli giocatori. Come già succedeva per le classifiche calcistiche (e degli altri sport), i contenuti della Answer Box sono estratti da siti del settore che implementano correttamente e aggiornano con regolarità tali dati e sono mostrati in risposta a query del tipo “[nome giocatore] + stats”. Una novità che farà felici i patiti dello sport.
Ecco alcuni degli screenshot pubblicati da Oberstein:
Scontistica segnalata nei risultati della SERP
Sul vostro e-commerce ci sono articoli di cui vorreste liberarvi? Google vi aiuta con una nuova funzionalità della SERP che permette di mostrare, nei rich results, informazioni specifiche relative alla scontistica applicata sui tuoi prodotti. Attualmente disponibile per la lingua inglese e il mercato USA, la funzionalità fa apparire, fra le informazioni aggiuntive presentate in SERP, una dicitura contenente il prezzo attuale del prodotto seguito da quello medio (ad es. “$10 (typically $15”).
Ma come fa Google a conoscere queste informazioni? È presto detto: attraverso i dati strutturati, e in particolare attraverso l’elemento Offer. Se questo è stato implementato correttamente, Google sarà in grado di calcolare il cambiamento di prezzo del tuo articolo nel tempo sulla base di statistiche storiche, mostrando il “price drop” all’interno dei risultati arricchiti. Per funzionare, il valore impostato dev’essere un prezzo specifico, non un intervallo. L’obiettivo? Attirare l’attenzione dei potenziali clienti fin dalla SERP, con lo scopo di migliorare la conversion rate del tuo e-commerce.
Miglioramenti nei dati relativi alla Copertura su Google Search Console
L’Index Coverage Report di Google Search Console è stato recentemente migliorato con l’aggiunta di nuovi dati che forniranno informazioni più precise ai webmaster sui problemi di scansione dei loro siti. In particolare è stata rimossa l’indicazione generica di “anomalia di scansione”: tutti gli errori di crawling vengono adesso mappati in maniera molto meno grezza, fornendo istruzioni più dettagliate ai webmaster sulla loro risoluzione.
Le altre novità riguardanti l’Index Coverage Report sono le seguenti:
- Le pagine inviate a Google, bloccate da robots.txt ma indicizzate, vengono adesso segnalate con l’avviso “indexed but blocked” anziché con il messaggio di errore “submitted but blocked”;
- Segnalate adesso anche le pagine indicizzate ma prive di contenuto (“indexed without content”);
- Infine, dati più accurati per la reportistica relativa agli errori Soft 404.
GSC include i dati di Chrome nel report di Discover
Importante passo avanti per la reportistica di Google Search Console relativa al traffico proveniente da Google Discover, che adesso includerà anche le sessioni provenienti dalla homepage del browser Chrome installato su dispositivi Android e iOs. È dunque da aspettarsi un’impennata di questi grafici nei prossimi mesi.
Lato Google Analytics, il traffico Discover proveniente da Chrome verrà abbinato a un nuovo referrer, https://www.google.com in luogo del precedente www.googleapis.com/auth/chrome-content-suggestions.
Google Passage Ranking è fra noi: gli effetti per il ranking
È entrato ufficialmente in azione Google Passage Ranking, l’aggiornamento di Google che consentirà al motore di ricerca di determinare il ranking di un sito in base a singoli passaggi del testo che esso contiene e non in base al testo nella sua interezza. Il perché dell’aggiornamento è presto spiegato: spesso, per ricerche molto specifiche, è difficile trovare la risposta giusta, che non di rado è sepolta ben bene all’interno di una pagina web. Con il Passage Ranking, che secondo Google determinerà fluttuazioni per il 7% delle query su scala globale, il motore di ricerca riuscirà a comprendere meglio la pertinenza di passaggi specifici e trovare l’”ago nel pagliaio” cercato dall’utente.
Per il momento l’aggiornamento è attivo negli Stati Uniti, mentre il roll-out per gli altri paesi del mondo sarà più graduale. Nel frattempo, tenete gli occhi aperti e fate attenzione a eventuali oscillazioni nei vostri posizionamenti.
Nuove azioni manuali disponibili per Discover e G-News
Google ha introdotto di recente anche una serie di nuove azioni manuali indirizzate alle violazioni delle linee guida di Discover e di Google News. Le nuove azioni manuali, il cui effetto sarà un peggioramento del ranking delle pagine interessate o una loro completa omissione dai risultati di ricerca, appariranno nella Search Console, nel pannello “Security & Manual Actions”.
Fra i contenuti a rischio di azioni manuali tanto per Discover quanto per Google News figurano tutti i contenuti sessualmente espliciti, i discorsi d’odio o di incitamento alla violenza, quelli volgari o aggressivi, oltre che le vere e proprie manipolazioni di informazioni atte a rappresentare eventi in maniera non veritiera (vd. Capitol Hill e i suoi effetti collaterali), la pubblicizzazione di informazioni private a scopo di cyberbullismo o anche informazioni mediche offerte con un chiaro intento promozionale.
Limitatamente a Discover, verranno inoltre applicate azioni manuali per gli articoli click-baiter che promettono un contenuto poi non realmente presente in pagina. Per quanto riguarda invece Google News, rischiano penalizzazioni gli articoli privi di informazioni precise di background, come autore, dati di contatto, date e fonti.
Se le vostre pagine sono state oggetto di azioni manuali, vi raccomandiamo di rivederne il contenuto in modo tale che rispetti le linee guida di Google, dopodiché effettuate una richiesta di riesame attraverso il pannello delle azioni manuali, fornendo contestualmente prova dei cambiamenti intercorsi fra l’azione manuale e la vostra segnalazione. A questo punto non vi resta che aspettare una risposta dal team di Google, che vi perverrà sempre attraverso il vostro account di Search Console. Se tutto va bene, secondo gli standard del motore di ricerca, l’azione manuale verrà revocata e il vostro ranking ripristinato in tempi congrui.